Politica

de angelis conferenza stampa

COMUNICATO STAMPA

Un bagno di umiltà non farebbe male a nessuno. Nella conferenza stampa del 20 febbraio a poche ore della pubblicazione della sentenza nr. 1067/2018 “riparatoria” della terza sezione Consiglio di Stato – prevista e prevedibile –, l’attuale Sindaco dimissionario, sventolando il suo “vangelo” e guardando la sua “Stella Polare”, aveva testualmente ad asserire: “con questi mai un accordo… meglio il Commissario, farebbe meno danni” – sic –. Nell’ulteriore conferenza stampa del 7 marzo, concretizzando finalmente le tanto paventate dimissioni, torna sui suoi passi ed apre le consultazioni, asserisce che “sarebbe un male per la Città la venuta del Commissario ad acta” e tenta mestamente un dialogo con chi aveva disprezzato prima, ignorato volutamente per sette (7) mesi e diciannove (19) giorni, nell’attesa di una sentenza, scontata nel suo esito, che ha ristabilito non solo la legalità, ma anche e soprattutto il rispetto della volontà popolare. Continua nell’affermare che non vorrà incontrare alcun consigliere e/o gruppo politico in bar, locande e cantine (incontri mai proposti da alcuno), ma che i suoi incontri dovranno avvenire nella sede istituzionale, (dove peraltro non è più parte attiva -viste le sue dimissioni-), ed alla presenza di un dirigente Comunale e dell’attuale Presidente del Consiglio. Presidente, quest’ultimo, eletto dall’ “altra amministrazione” composta da “altri” Consiglieri, illegittimamente nominati dalla Commissione Centrale Elettorale, il tutto lasciando decorrere la data del 24 febbraio, termine ultimo ed utile per potersi dimettere e consentire il voto nel giugno p.v., invece di attendere un anno di commissariamento nel caso in cui le consultazioni abbiano un esito negativo. Il tutto senza nulla voler dire (ma ricordandolo) circa le spese legali sostenute per la non necessaria costituzione del Comune di Avezzano pari ad € 40.000,00 accollate – per il momento - al cittadino - in attesa che l’autorità chiamata a disquisire su ciò decida se quelle spesa sia giusta e doverosa e ancor più specificatamente da chi debba essere sostenuto o rimborsata. Forse il Signor Sindaco dimentica che la stella polare è sempre lì, che di “Vangelo” ne conosciamo uno solo e religioso, e che per le vicende politiche di cui si parla, ci si confronta esclusivamente sui programmi condivisi, proposti dagli schieramenti politici e non imposti da alcuno. Forse, ci si dimentica di questi basilari e semplici passaggi del vivere civile, sale della democrazia, senza i quali è ardua la strada da percorrere per la crescita e il benessere della nostra comunità.
I Consiglieri Comunali del PD della Città di Avezzano Domenico Di Berardino Roberto Verdecchia

 

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quagliariello gaetano due

ABRUZZO: QUAGLIARIELLO, D’ALFONSO? PIU’ CHE MORTATI CI VORREBBE FLAIANO…

“La disquisizione giuridica circa il momento nel quale scatterebbe per Luciano D’Alfonso il dies a quo rispetto al quale far decorrere la sua incompatibilità è estremamente interessante, in termini di diritto pubblico addirittura appassionante. Ma può mai essere questo il terreno sul quale la questione deve essere affrontata?”. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, senatore del centrodestra eletto nel collegio uninominale L’Aquila-Teramo. “D’Alfonso – osserva Quagliariello - ha scelto di diventare senatore anziché onorare fino in fondo il suo mandato di presidente della Regione. E’ dunque surreale che pensi di poter esercitare fino all’ultimo scampolo di potere aggrappandosi alle dispute dottrinarie su proclamazione, convalida, immissione nella funzione di senatore, acquisizione della carica. Al di là della discutibile fondatezza delle sue tesi, tale intendimento risulta politicamente patetico e istituzionalmente irrispettoso. Più che scomodare il padre costituente Costantino Mortati, come fa D’Alfonso – conclude Quagliariello -, è il caso di evocare Ennio Flaiano: la situazione è grave ma non è seria…”.