Politica

d alfonso

Con l'elezione a senatore del governatore d'Abruzzo, Luciano D'Alfonso (nella foto), quasi sicuramente si andrà a votare ad ottobre di quest'anno. Infatti, dopo i tempi tecnici previsti per legge, il consiglio regionale, che comunque scadeva nella primavera del 2019, sarà rinnovato e, se ciò dovesse essere confermato per la data di ottobre, considerato anche il periodo estivo, rimarrebbe poco tempo per i partiti e le liste civiche, per organizzarsi per l'importante appuntamento; tant'è che la Lega, ieri, anche sull'onda del successo alle politiche in Abruzzo, ha già rivendicato la “poltrona” di presidente. E ciò, pure se, in regione, ha meno voti di F. I. e, al momento, non si intravvedono personaggi che possano rappresentare una figura così importante. Intanto, alcuni consiglieri e assessori dell'attuale amministrazione regionale, stanno approntando liste civiche per assicurarsi la rielezione. Una novità dell'ultima ora: il Partito Repubblicano che si è presentato alle elezioni politiche di marzo in molte regioni, per tramite del suo segretario, Saponaro, ha comunicato già la presentazione di una lista per la prossima competizione regionale in Abruzzo.

avezzano municipio

Dopo le dimissioni del sindaco De Angelis, rassegnate mercoledì scorso, causa la perdita della sua maggioranza, a seguito della sentenza del consiglio di stato (dopo circa 8 mesi di una maggioranza consiliare abusiva), iniziano i “famosi” 20 giorni con cui il sindaco o conferma le dimissioni, o le ritira. Se le dovesse confermare, tutti a casa (e sarebbe la soluzione migliore, visti gli “attori in campo”); se le dovesse ritirare, ci dovrà essere un accordo per formare una maggioranza con la coalizione Di Pangrazio, il che, considerati i personaggi e con il clima che si è venuto a creare (veti incrociati, ripicche personali e interessi politici di personaggi esterni all'amministrazione comunale, che “gironzolano” intorno al palazzo di città), appare molto difficile. E questo è un compito, prima di tutto, del primo cittadino, che dovrebbe anche mettere da parte, in primis il suo ego e, secondo, dovrebbe lavorare per gli interessi esclusivi della città, con suddivisioni delle responsabilità. E' difficile, anche perché, qualche consigliere, tra l'altro, durante le elezioni amministrative del 2017, aveva usato slogan tipo: “Senza padroni, ne' padrini”, ma che oggi rivendica, dopo aver fatto il famoso “salto della quaglia”, senza averne alcun titolo, successi dovuti esclusivamente ai simboli nazionali che hanno avuto più seguito alle ultime politiche, pretendendo poltrone, come premio non si sa di che cosa. E questo, insieme ad altre pretese di singoli consiglieri, appare per De Angelis, un'impresa difficile. Infatti, il sindaco dimissionario, ha più volte asserito: “con questi mai un accordo, meglio il commissario, farebbe meno danni”, mentre nella conferenza stampa del 7 marzo ha detto: “sarebbe un male per la città la venuta del commissario ad acta”. Insomma, una contraddizione dopo l'altra...