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consiglio regionale emiciclo

Val Fino: aiuti economici speciali assolutamente necessari.

Le restrizioni adottate per i Comuni ricadenti nella zona rossa della Val Fino hanno causato un blocco totale delle attività e del lavoro che ha coinvolto tutta la comunità, di cui bisogna tener conto anche in ragione delle pesanti ripercussioni economiche.

Le difficoltà e le perdite riguardano tutti i cittadini abruzzesi ed in particolare i residenti delle zone rosse che hanno dovuto patire condizioni assai più gravose sotto ogni profilo.

Ora, al fine di scongiurare la irreversibilità dei danni patiti e patiendi, sarà necessario prevedere una serie di sostegni economici per le famiglie e le aziende.

Data la enormità dei danni sopportati dalla popolazione dei Comuni della Vallata del Fino, appare evidente come le misure adottate dalla Regione, siccome non sufficienti, dovranno essere opportunamente ed adeguatamente implementate, in analogia a quanto previsto per la zona rossa di Codogno, con aiuti del Governo centrale.

In questo senso la Regione Abruzzo, a beneficio delle famiglie e delle imprese delle zone rosse della Vallata del Fino, dovrebbe provvedre a richiedere e sollecitare, l’adozione di un provvedimento con il quale si dispongano le sospensioni, con possibilità di proroga ma anche la cancellazione degli obblighi fiscali e tributari e delle bollette sia per le attività produttive, sia per le persone fisiche, con stanziamenti finanziari dedicati.

Il blocco totale di tutte le attività, avrà ripercussioni socioeconomiche notevoli sul breve e sul lungo periodo e in conseguenza del quale il Governo non potrà non applicare interventi ad hoc, così come sono stati riconosciuti a quei Comuni che per primi si sono trovati ad affrontare le misure di contenimento più restrittive, è evidente che gli adempimenti tributari non potranno essere onorati dai cittadini e dalle imprese che sono state impossibilitate ad operare.

Ricorrere allo stop temporaneo delle scadenze comprese tra la data del 21 febbraio e il 30 aprile (salvo proroghe), per poi richiedere il saldo in un'unica soluzione quando l'emergenza sarà terminata, rappresenterebbe una vera e propria condanna.

In questo senso, si ritiene necessario procedere almeno all'annullamento delle bollette, comprese quelle per i rifiuti; risulterebbe, inoltre, utile un accordo speciale con l’ABI, (Associazione Bancaria Italiana), per linee di credito agevolate e soluzioni accomodanti per i mutui e per le rate dei finanziamenti.

Mi unisco perciò all’appello dei Sindaci dei Comuni della zona rossa della Val Fino nella richiesta al Governo di estendere le agevolazioni concesse con il Decreto n. 9 del 2 marzo per la Lombardia e, se necessario, ampliarlo con altri meccanismi di sostegno.

Un invito al presidente Marsilio, ad agire nella direzione indicata affinché tali misure specifiche vengano inserite nel prossimo Decreto in discussione, tenendo in considerazione che la sospensione dei pagamenti delle utenze domestiche e degli avvisi di pagamento non sono sufficienti, poiché si correrebbe il rischio di ritrovarsi tra tre mesi a saldare tutto in un unica soluzione (come già avvenuto per le conseguenze del sisma), peggiorando, così, la situazione.

Il Consigliere regionale M5S

Marco Cipolletti

C O M U N I C A T O S T A M P Apescara ponte flaiano

Sentire l’opposizione che con toni profetici disegna i scatenati da un fantascientifico caos sulla riviera, il I Maggio, a causa di ordinanze e mascherine, dovrebbe far sorridere per umorismo involontario, se solo non stessimo vivendo un frangente storico drammatico e doloroso. Sarebbe altrimenti incomprensibile giustificare attacchi a testa bassa così scomposti, nella forma e nel merito, da parte di chi prima contestava i miei provvedimenti più restrittivi rispetto a quelli nazionali per combattere la pandemia da Covid-19 e adesso allo stesso modo contesta il riallineamento alla normativa nazionale dopo 53 giorni di lockdown.

Insomma, prima di andare alla guerra l’opposizione dovrebbe fare pace con se stessa. E magari ripassare la cronologia dei fatti e dei provvedimenti da me adottati per tutelare e proteggere la comunità pescarese, i cui risultati sono davanti agli occhi di tutti coloro che non si rifiutano di volerli vedere.

E non voglio neppure pensare che sia scattata una rancorosa rabbia per aver visto e sentito Pescara indicata a esempio su scala nazionale e persino internazionale (dalla Gran Bretagna all’Australia, dalla Norvegia alla Cina) come una delle città capofila nell’adozione e nel tempismo delle misure per arginare il contagio da coronavirus.

Questi sono i fatti e mi amareggia che chi dovrebbe comunque essere lieto per come sono finora andate le cose, vorrebbe adesso rovesciare la verità o comunque mistificarla, così come è stato fatto nel momento di massima emergenza evocando con faciloneria gli sceriffi e altre becere e fuorvianti immagini intrise di banalità.

Ho emanato quei provvedimenti restrittivi nei momenti di massimo contagio così come l’ordinanza per il I Maggio, perché rispondevano tutti a esigenze concrete in un quadro reale. Quando la scienza medica e i dati epidemiologici hanno consentito di ammorbidire le limitazioni, ho provveduto a riallineare i pescaresi agli altri italiani. I pescaresi sono stati responsabili durante 53 giorni e hanno dimostrato per la quasi totalità uguale maturità e senso civico sulla riviera, nonostante ci sia stato chi ha voluto per forza vedere assembramenti, violazioni e atteggiamenti fuori le righe.

Il bersaglio delle opposizioni, se avessero un minimo di coerenza che è invece virtù assai rara da quell’angolazione, non è pertanto il Comune, ma proprio il governo ideologicamente a loro affine, alle cui indicazioni guarda caso ci stiamo attenendo, avendo superato presto e bene il momento più acuto della crisi.

Non posso neanche pensare per un attimo che questo dia fastidio, invece che suscitare approvazione.

Io, in ogni caso, sono orgoglioso di quanto fatto da questa amministrazione e del comportamento dei pescaresi tutti.

Pescara, 02 maggio 2020

Il sindaco

Carlo Masci