Politica

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COVID-19, FEBBO : REVOCATI I BANDI PER DARE VITA AD NUOVO AVVISO ADEGUATO E SPECIFICO ALLE NUOVE ESIGENZE 

Pescara, 08.05.20 - "Alla luce della grave emergenza economica di cui le aziende abruzzesi sono state coinvolte a causa del Covid-19 ho inteso revocare sia il bando di evidenza pubblica inerente il sostegno ai progetti di ricerca delle imprese (Azione I.1.1) sia l'altro per effettuare gli investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili e ristrutturazione aziendale (Azione 3.1.1), per arrivare a formulare in tempi brevi un nuovo avviso coerente ed attinente alle vere esigenze del mondo produttivo". Ad annunciarlo è l'assessore regionale alle Attività Produttive  Mauro Febbo che spiega quando segue: "Oggi le aziende hanno allo loro interno uno scenario economico stravolto e come Regione abbiamo il dovere di impiegare le risorse a nostra disposizione per essere di reale sostegno al tessuto produttivo per ripartire ed affrontare questa inaspettata crisi attraverso nuove misure idonee. Appena assunta questa decisione il mio Dipartimento è già al lavoro per predisporre e pubblicare una nuova adeguata procedura di evidenza pubblica che contempli l’adozione di misure per un sostegno concreto e più specifico ed idoneo all’attuale difficoltà operativa delle imprese abruzzesi. Con la revoca di questi due bandi abbiamo a disposizione circa 9 milioni di euro e puntiamo ad aumentare questo budget attraverso altre economie con l'obiettivo di arrivare alla più ampia partecipazione delle imprese. Inoltre allo studio ci sono interventi significativi come l'incremento dell’intensità di aiuto concedibile, accessibilità della soglia minima di investimento e introduzione di ulteriori tipologie di spese eleggibili, in funzione delle conseguenze dell’emergenza determinatasi. Questo significa che le aziende che erano pronte a candidare un proprio progetto possono ugualmente continuare a lavorare e presentarlo appena il nuovo avviso sarà pronto, verosimilmente a fine maggio. Pertanto - conclude Febbo - nelle prossime settimane daremo una nuova risposta al mondo delle imprese con misure adeguate e mirate per contrastare sul territorio regionale le nuove emergenze scaturite dal virus COVID-19". 

masci carlo

Pescara, lì 07 maggio 2020

Fa sempre piacere vedere un pescarese che torna in azione vispo e arzillo dopo la quarantena. Soprattutto se è il senatore Luciano D’Alfonso, che ha ritrovato la verve dei tempi andati e persino quel linguaggio contorto e barocco col quale infioretta le sue elucubrazioni, l’ultima delle quali è quella di ergersi a cavaliere senza macchia e senza paura rivolgendosi con un’interrogazione a ben tre ministri per censurare il sindaco di Pescara. Potrei fargli un lungo resoconto burocratico sul mio operato – con la certezza di fargli cosa gradita perché nello stile criptico ci sguazza con naturalezza – ma mi limito a osservare e a far osservare ai pescaresi che da marzo a oggi non ho mai avuto il piacere di vederlo in nessuna occasione e in nessun luogo, né di sentirlo su alcuna problematica legata alla pandemia da Covid-19. Semplicemente non pervenuto quando io chiudevo i mercati, i parchi, i cimiteri, i centri sociali, e quando imponevo le mascherine, sempre primi in Italia e a tutela dei miei concittadini, lui compreso.

Il senatore-censore, in isolamento sociale e di idee, non si è occupato della sua comunità in tempi di massima emergenza, ma si preoccupa oggi di far vedere che esiste riemergendo dalla quarantena sanitaria e politica con la trovata dell’interrogazione. Quando c’era da tutelare i pescaresi io mi sono assunto gli oneri delle scelte mentre egli oggi cerca i facili onori di una demagogia da tre palle un soldo; quando come sindaco ho assunto la responsabilità di proteggere la mia, anzi la nostra città, non mi sembra di ricordare che D’Alfonso abbia fatto ascoltare la sua voce che adesso fa baritonalmente squillare dallo scanno senatoriale, credendo siano tutti “do di petto” per strappare e ricevere un facile applauso. Da quello stesso scanno romano da cui, magari, avrebbe dovuto interessarsi più da vicino delle questioni di casa sua, senza problemi di distanziamento sociale visto che è assolutamente contiguo al Governo, col quale è in sintonia a corrente alternata nonostante ne sia attivo sodale. Come in questo caso, visto che rimprovera al sindaco di Pescara addirittura l’ordinanza di riallineamento a quanto previsto dal decreto Conte, mentre i suoi compagni di partito in precedenza mi accusavano esattamente del contrario, ovvero di aver adottato provvedimenti più rigidi rispetto alle prescrizioni contenute nei DPCM.

La coerenza non sembra essere moneta corrente per il senatore D’Alfonso, al quale il virus del protagonismo, l’astinenza dalla ribalta per quarantena e la convalescenza mediatica devono aver obnubilato una visione d’insieme lucida e razionale dei fatti. Come pescarese non posso che congratularmi con lui per aver dato un segnale di vitalità, come sindaco sono preoccupato per il suo ritorno alla normalità.

Il sindaco

Carlo Masci

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