Cronaca

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ASL CHIETI: RINVIO A GIUDIZIO PER EX DIRETTORE DSM DI GIANNANTONIO

– Il gup del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, ha rinviato a giudizio Massimo Di Giannantonio, all’epoca dei fatti direttore del dipartimento di
salute mentale della Asl Lanciano Vasto Chieti con le accuse di concussione, truffa, falso ideologico, abuso d’ufficio e per turbativa del procedimento di
scelta del contraente. Rinviate a giudizio anche la moglie, Silvia Fraticelli, e Simona Malandra con le accuse di concorso nel falso e nella truffa. Prima
udienza del processo il 7 novembre. Secondo l’accusa Di Giannantonio, in qualità di direttore del dipartimento nonché membro della commissione aggiudicatrice
e direttore esecutivo del contratto nell’ambito del bando pubblicato dalla Asl della gara di appalto per l’affidamento dei servizi di assistenza
psichiatrica riabilitativa, di tutoraggio, finalizzati al reinserimento lavorativo, aveva costretto il presidente della cooperativa La Rondine, Domenico
Mattucci, esecutrice del contratto di cui al bando, ad assumere la moglie presso la cooperativa La Rondine, la figlia di quest’ultima, e la Malandra.

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ACQUA CANISTRO: TAR RESPINGE RICORSO SANTA CROCE

– Nuovo colpo di scena nella “guerra abruzzese delle acque minerali”: il Tar di Pescara, ha respinto il ricorso della Santa Croce che chiedeva la modifica
del bando dell’Aric, per la concessione delle sorgenti Sant’Antonio Sponga e Fiuggino di Canistro,e delle acque termali La salute e Santa Croce -Pisciarello,
di Caramanico Terme.Ma quello che più conta è la motivazione vergata dai giudici amministrativi: “inammissibilità per carenza di interesse”, formula che di
fatto escluderebbe a priori la possibilità per l’ex concessionaria delle sorgenti di Canistro di poter partecipare al nuovo attesissimo bando, che scade il
31 luglio. Questo perché la società dell’imprenditore molisano Camillo Colella è in concordato preventivo.

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ATESSA: STELLANTIS, SENTENZA CASSAZIONE

- Un contratto collettivo di lavoro non può stravolgere la legge: con tale motivazione la Suprema Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della
Sevel/Fca Italy, ora Stellantis Europe Atessa, condannata per non aver pagato i permessi elettorali nel 2014.Già nel gennaio del 2019 la Corte D’Appello
dell’Aquila aveva respinto il ricorso della Sevel contro la sentenza del Tribunale di Lanciano in cui l’azienda era stata condannata per non aver pagato i
permessi elettorali a lavoratori impegnati nei seggi elettorali come rappresentanti di lista nelle elezioni Europee, Regionali e Comunali del 2014.