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Sono stati 5300 i ricorsi presentati nel 2015, a fronte dei 4240 del 2014 e dei 3222 del 2013, dei quali l'84% conclusi con esito positivo per un totale di 3.473.400 euro di indennizzi alle famiglie e alle imprese abruzzesi. Questi i dati eccellenti registrati l'anno scorso, che pongono il Comitato regionale per le Comunicazioni abruzzese tra i primi quattro in Italia, in termini di efficacia ed efficienza nella risoluzione delle problematiche tra i cittadini utenti e le compagnie del settore delle telecomunicazioni, operanti sull'intero territorio nazionale con una crescita dal 2007 al 2015 del 313% delle istanze di conciliazione.

 

E, dal 29 aprile scorso, il Corecom Abruzzo, come riportato sul sito, pone al servizio dell'utenza il modulo per la presentazione, anche on line, delle istanze per la risoluzione delle controversie circa i servizi di telefonia fissa, mobile e pay tv.

 

Il Corecom, gratuitamente, come in tutti gli altri settori, è a disposizione di chi ne abbia necessità, ai numeri pubblicati nella sezione on line "Contatti" e si può cliccare su "concilia on line" per conoscere la data dell'udienza e per avere tutte le comunicazioni da parte del Corecom. 

 

 

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Oggi, 13 maggio, la Provincia di Pescara ha consegnato i lavori relativi alla messa in sicurezza dell’Istituto Alberghiero “De Cecco” – Edificio “A” – Pescara – I stralcio nella palazzina “A” posta ad angolo tra Via dei Sabini e Via dei Marsi, sede dell’I.P.S.S.A.R. “Filippo De Cecco” di Pescara. La palazzina nella quale, circa un anno fa, si verificò il distacco di parte dell’intonaco all’interno di un’aula.

Dopo quell’episodio, verificatosi il 18 febbraio 2015, vennero eseguite diffuse indagini sugli intonaci dei solai, al fine di verificarne lo stato di conservazione.

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Dopo la sollecitazione da parte del sindaco di Canistro, Antonio Di Paolo, nei confronti della regione Abruzzo in merito alla gestione dei ricavi per l’utilizzo delle acque minerali della fonte S. Antonio Sponga e Fiuggino, il sottosegretario regionale delegato Mario Mazzocca (nella foto), si esprime sull’argomento. La vicenda riguarda la mancata corresponsione del 10% dei proventi ricavati dal canone di concessione a beneficio dei comuni ove insiste la concessione. “Anche il settore delle acque minerali, – spiega Mazzocca – sconta un sostanziale ritardo accumulato in anni di assenza totale di interventi organici e strutturali”.