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L’Amministrazione Comunale di Massa d’Albe già nel 2001 ebbe l’intento di ridare vita al rifugio "Casale da Monte", a 1150 metri, poi, varie problematiche avevano fermato le prospettive del rilancio.

Dopo una pubblica gara, finalmente, è stato approvato uno dei progetti per l’ assegnazione della gestione del casale, che è stato inaugurato oggi.

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IN ABRUZZO ARRIVA L’ORO NERO, QUELLO DA MANGIARE PERO’ IL M5S PRESENTA LA LEGGE CHE ISTITUISCE LE CITTA’ E LE STRADE DEL TARTUFO PER IL RILANCIO DELL’AGRICOLTURA E DELL’ECONOMIA TERRITORIALE

Una legge che ha lo scopo di rilanciare turismo, agricoltura ed economia dell’Abruzzo partendo da una materia prima che vale come l’oro: il tartufo. Un comparto importante con 6mila cercatori autorizzati, 36 aziende e 210 quintali di tartufo l’anno, 3 aziende di cui 1 pubblica e 6 associazioni.  La proposta del M5S è quella di istituire nel nostro territorio le "Città del tartufo" che permetteranno di dar vita alle  "Strade del tartufo"  “Lo sviluppo strutturale del comparto tartufigeno” afferma  Domenico Pettinari, primo firmatario della legge “ come prodotto tipico della produzione agricola Abruzzese, vuol dire attivare un processo di sviluppo territoriale complesso e multidimensionale, che comprenda la componente agricola di un territorio, la sua dimensione turistica e la sua stabilità ecologica. La Strada del tartufo” spiega ancora Pettinari “in sostanza deve essere intesa come quella rete capace di mettere in relazione diverse componenti di un territorio, creando un'azione sinergica tra queste, grazie ad  un'azione collettiva”. “L’intento” spiega ancora Pettinari “è quello di  creare avviare un  marketing territoriale destinato da un lato a rafforzare il settore tartufigeno in continua crescita, dall'altro a sfruttare quest'ultimo per proiettare effetti di ritorno sulla valorizzazione economica e turistica dell'intera regione. Questo al fine di ottenere numerosi benefici, come l'emergere di forme di cooperazione e coordinamento fra gli operatori del territorio che saranno capaci di realizzare un'offerta turistica dotata di attrattività commerciale. Inoltre, sarà utile  sollecitare l'investimento privato nel recupero e nella conservazione delle risorse paesaggistiche, oltre ad avviare il miglioramento qualitativo della produzione tartufigena e, più in generale, delle produzioni agricole collaterali e con forte identità territoriale.

Con il risultato ulteriore”continua il 5 stelle “ di creare nuove realtà lavorative”.  “Sarà l’Ente pubblico, inteso come Comuni e Regioni” afferma Pettinari “la figura di attore promotore, con il compito, non solo di spingere la creazione delle Strade del tartufo, ma di supportare fattivamente i soggetti coinvolti nella gestione facendo seguire azioni concrete passando strategicamente dal marketing settoriale ad uno di portata territoriale. L'adesione e creazione delle Strade del tartufo deve essere vista come condivisione di obiettivi, per assicurare un rapido decollo dell'iniziativa, possibilmente svincolato da ulteriori interventi a carico della finanza regionale”. “Crediamo che attraverso questa legge” conclude “si avii una partecipazione attiva delle istituzioni, con ruolo di coordinamento per promuovere una visione condivisa dei contesti locali capace di tradursi in consapevolezza, prima, e protagonismo territoriale, poi”.

Le 4 vie e le 8 città del tartufo

VIA DEL TARTUFO VAL DI NORA

Catignano (città del Tartufo), Civitaquana, Vicoli, Carpineto Nora (Città del Tartufo), Civitella Casanova, Brittoli, Coirvara, Pietranico, Cugnoli, Alanno.

VIA DEL TARTUFO TIRINO 

Popoli (Città del Tartufo), Bussi, San Benedetto in Perillis, Navelli, Collepietro, Castelvecchio,. Calvisio, Carapelle Calvisio, Capestrano, Ofena (Città del Tartufo), Villa Santa Lucia, Castel del Monte.

VIA DEL TARTUFO VAL DI SANGRO

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Dopo la netta presa di posizione da parte dell’ArcheoClub Marsica, un nuovo attacco sulla vicenda della demolizione dell’antica cartiera di Celano arriva dal Professore Raffaele Colapietra, eminente storico aquilano. In una nota, inviata alla sezione marsicana dell’Archeoclub, l’autorevole storico ha voluto dire la sua sulla controversa riqualificazione dell’immobile:

E’ ora la volta della gualchiera di Celano a fare le spese di una concezione distorta dell’efficienza e della modernità anche nella Marsica, ma che dovrebbe essere estranea a chi nella Marsica vive ed opera, e ne conosce, o dovrebbe conoscere, realtà e tradizione. La gualchiera va salvata, perché è storia."