Cronaca

teramo carcere

TERAMO: ARRESTI

- La scorsa notte, i carabinieri di Alba Adriatica, con il supporto dei militari delle compagnie di San Benedetto del Tronto (AP), Sellia Marina (CZ) e dell’unità cinofila dei carabinieri di Chieti, hanno eseguito un’ordinanza di arresto nei confronti di 4 soggetti accusati di tentata estorsione aggravata e ricettazione. L’arresto è il risultato di un indagine avviata a seguito dell’evasione dagli arresti domiciliari di un uomo che stava scontando la pena nella sua abitazione di Bellante. Le indagini hanno poi rilevato che era evaso dai domiciliari poiché minacciato di morte, insieme alla sua famiglia, dagli arrestati.

carabinieri tre

L'AQUILA: INVESTE IL FRATELLO E LO UCCIDE

- Muore dopo essere stato investito dal fratello con l'auto al termine di un violento litigio. E' accaduto nella tarda mattinata di oggi, in via Peltuinum, all'Aquila dove, stando alla prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, il 55enne, Davide Lanciani, dopo aver inseguito il fratello con una mazza, lo avrebbe travolto volontariamente con la sua macchina per poi tentare la fuga. A bloccarlo, i carabinieri, allertati da alcuni testimoni. Il 55enne è stato quindi arrestato, con l'accusa di omicidio volontario, in flagranza di reato. Per il fratello 60enne, purtroppo non c'è stato nulla da fare.

pescara tribunale

ABRUZZO:ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

- A distanza di oltre 6 anni dalla vicenda, si è aperto formalmente il dibattimento del procedimento che vede imputate 20 persone di origini pugliesi, ma trapiantate a Pescara - per associazione a delinquere finalizzata all’acquisizione diretta e indiretta della gestione e del controllo di attività economiche nel campo commerciale rivolta al conseguimento di plurimi e ingenti vantaggi ingiusti, estorsione, detenzione e porto di armi ed esplosivi, e truffa. Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore del tribunale di Pescara, Andrea Di Giovanni, che aveva coordinato le indagini partite in seguito ai due attentati dinamitardi messi in atto ai danni di un imprenditore di Città Sant’Angelo - uno ad agosto e l’altro a novembre del 2018 - e che, con la collaborazione del Nucleo operativo della Compagnia dei carabinieri di Montesilvano avevano portato ad individuare i responsabili.
Tra il 2018 e il 2020, la banda avrebbe costretto diversi imprenditori - non solo in Abruzzo, ma anche in Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Umbria - a cedere le proprie attività commerciali, piccole aziende o supermercati per riciclare i profitti illeciti dell’organizzazione. Ma, davanti ai tentativi di ribellione delle vittime, gli imputati avrebbero adottato dei metodi intimidatori: non solo minacce, ma anche attentati con esplosivi.