AVEZZANO: FOLLE INSEGUIMENTO

- Nella tarda mattinata di ieri, una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Avezzano in servizio di vigilanza presso il casello u.s. autostradale
di Avezzano, ha accertato che un’autovettura di passaggio, a seguito di un controllo era risultata sprovvista di assicurazione, e si è mossa per
raggiungerla e procedere, così ad ulteriori verifiche. Il conducente del veicolo però, notato il sopraggiungere dei poliziotti si è dato alla fuga,
nonostante gli venisse intimato l’alt attraverso l’attivazione dei segnali acustici e luminosi. Il prevenuto ha attraversato a folle velocità il centro
cittadino di Avezzano e, nel tentativo di dileguarsi con una condotta di guida altamente pericolosa per i numerosi utenti della strada e per gli
stessi agenti non ha rispettato incroci, precedenze, il segnale di alt imposto dai semafori, ecc. Dopo aver imboccato una stradina sterrata ai margini della
Circonfucense, ha abbandonato l’auto, cercando di dileguarsi a piedi nei campi circostanti ma i poliziotti inseguitori che, nel frattempo avevano allertato
la Sala Operativa per richiedere l’ausilio di altre pattuglie, scesi dal veicolo di servizio lo hanno raggiunto e assicurato alla giustizia.

PESCARA: INCHIESTA APPALTI ASL, 21 A GIUDIZIO

– Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Pescara, Fabrizio Cingolani, in merito alla e prima tranche della complessa inchiesta sugli appalti
alla Asl di Pescara, “manipolati”, secondo l’accusa, dal noto imprenditore Vincenzo Marinelli, scomparso il 24 ottobre scorso, ha deciso di rinviare a
giudizio 21 degli imputati, dei 30 complessivi e che non avevano chiesto il patteggiamento. Tra questi il presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri,
di Forza Italia, Sabrina Bocchino, vice segretario regionale della Lega ed ex consigliere regionale, e l’ex manager della Asl di Pescara, Vincenzo Ciamponi.
L’inchiesta, avviata nel 2019, su iniziativa del pm Andrea Di Giovanni, riguarda una serie di appalti milionari della Asl di Pescara, che si è costituita
parte civile, e, sostiene l’accusa, Marinelli avrebbe ottenuto appalti in favore delle sue società, grazie a regali costosi come orologi, borse, casse di
champagne, nonché finanziamenti illeciti ai partiti.