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- Pubblicato: 25 Marzo 2025
ABRUZZO:ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
- A distanza di oltre 6 anni dalla vicenda, si è aperto formalmente il dibattimento del procedimento che vede imputate 20 persone di origini pugliesi, ma trapiantate a Pescara - per associazione a delinquere finalizzata all’acquisizione diretta e indiretta della gestione e del controllo di attività economiche nel campo commerciale rivolta al conseguimento di plurimi e ingenti vantaggi ingiusti, estorsione, detenzione e porto di armi ed esplosivi, e truffa. Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore del tribunale di Pescara, Andrea Di Giovanni, che aveva coordinato le indagini partite in seguito ai due attentati dinamitardi messi in atto ai danni di un imprenditore di Città Sant’Angelo - uno ad agosto e l’altro a novembre del 2018 - e che, con la collaborazione del Nucleo operativo della Compagnia dei carabinieri di Montesilvano avevano portato ad individuare i responsabili.
Tra il 2018 e il 2020, la banda avrebbe costretto diversi imprenditori - non solo in Abruzzo, ma anche in Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Umbria - a cedere le proprie attività commerciali, piccole aziende o supermercati per riciclare i profitti illeciti dell’organizzazione. Ma, davanti ai tentativi di ribellione delle vittime, gli imputati avrebbero adottato dei metodi intimidatori: non solo minacce, ma anche attentati con esplosivi.