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scoccia marianna quattro

Divide et impera, la strategia da manuale applicata contro il nostro territorio

Ancora una volta le divisioni, la diffidenza e la mancata collaborazione hanno condannato Sulmona a subire spoliazioni e depotenziamenti di servizi. È il caso della posizione del responsabile d’ufficio dell’Agenzia di Promozione Culturale di Sulmona che è stata, di fatto, accorpata dalla giunta regionale ad Avezzano con conseguente perdita di autonomia gestionale per la sede Peligna. Già il 2 dicembre scorso ho sollevato questa criticità, interloquendo con gli Assessori Febbo e Liris con il fine di evitare che la riorganizzazione degli uffici portasse ad un ridimensionamento della sede di Sulmona. L'ho fatto sottolineando il ruolo vitale che la cultura riveste per il comprensorio Peligno, da sempre, caratterizzato da una vocazione culturale, artistica e turistica di rilievo nazionale. 

Medesima azione è stata posta in essere per la soppressione della posizione organizzativa dell’Ufficio Sismica del Genio Civile di Sulmona. Con forza, sin da maggio scorso, ho cercato di oppormi a questa scelta ritenendo che tale soppressione potrebbe generare gravissimi ritardi sui numerosi procedimenti di ricostruzione e sui procedimenti istruttori delle pratiche edilizie autorizzative con ripercussioni sulla già difficile condizione economica dell’intera area peligno/alto-sangrina.

Condurre queste importanti battaglie in solitaria, nonostante l’impegno profuso, comporta enormi difficoltà se si considera, oltretutto, che il gruppo Udc non gode di un riferimento diretto nella Giunta Regionale. Malgrado la complessità della situazione, sto preparando una risoluzione con la quale verrà impegnato il Presidente Marco Marsilio a modificare questa riorganizzazione degli uffici, salvaguardando le posizioni di Sulmona. Faccio, quindi, un appello alla collega Antonietta La Porta, affinché si unisca a me in questa battaglia, firmando la risoluzione a difesa dei servizi del territorio. Questa azione servirà anche per non lasciare l’amara sensazione che, nonostante la Valle Peligna sia rappresentata da due Consiglieri Regionali, le divisioni politiche, i diktat di scuderia e la diffidenza nel lavorare insieme lascino la città sguarnita davanti ai numerosi attacchi.

 

Comunicato a firma di Marianna Scoccia (sopra).

 

mariani sandro

 

Prendo atto che il Consigliere D'Amario partecipa distrattamente ai Consigli regionali. In quella sede, infatti, ho avuto modo di spiegare la differenza, che conosco bene, tra fondazione e associazione Ciapi. I confusi sono semmai i Consiglieri di Forza Italia, non solo sulla vicenda in questione, ma più in generale sul ruolo del Consiglio regionale. Penso sia questa la causa del comunicato stampa diramato che ha tutto il sapore della sterile difesa d'ufficio.

Riguardo i toni, considerati da D'Amario non consoni ai luoghi, ricordo al Consigliere distratto che non spese una sola parola per difendere il bon ton istituzionale quando il suo collega D’ Annuntiis apostrofó Dino Pepe “l'assessore alle sagre e alle cantine".

A Giugno 2016 l'attuale Assessore Febbo dichiarava “la necessità di piani di salvaguardia finalizzati alla tutela delle professionalità maturate dal Ciapi”, per anni, lo ribadisco, ha teatralmente interpretato il ruolo di difensore agguerrito della partecipata. Oggi, la sua maggioranza liquida e chiude: questa la realtà dei fatti, questo il motivo per cui l’Assessore Febbo non ha il coraggio neppure mediaticamente di andare fino in fondo a spiegare questa vicenda e preferisce evidentemente la difesa d'ufficio di D'Amario.

"La realtà è una: il Ciapi lo avete chiuso voi", riferisce il consigliere regionale Sandro Mariani (sopra).