Politica

marcozzi sara 060514 rep 02

Come riportato dagli organi di stampa, apprendo con soddisfazione la scelta da parte del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri di rimuovere la designazione alla Corte dei Conti regionale. Finalmente l'intera maggioranza si è decisa, con settimane di ritardo, a seguire posizione da noi indicata fin dall'inizio della discussione, dando ragione alle nostre considerazioni giuridiche e ai dubbi di legittimità che abbiamo sollevato in Consiglio regionale”.

Ad affermarlo è il Capogruppo M5S Sara Marcozzi (sopra), che prosegue: “Le modalità con cui è arrivata la designazione, infatti, lasciavano presagire, fin dal principio, la violazione dell'articolo 142 del Regolamento interno. Essendo quella alla Corte dei Conti una designazione, era obbligatorio il passaggio in Consiglio regionale, attraverso un voto palese dell'aula. Questa procedura non è stata però seguita dalla maggioranza, che ha invece utilizzato l'iter valido per le nomine, mischiando così due istituti giuridici nettamente distinti tra loro. Noi abbiamo segnalato immediatamente questa violazione e suggerito di revocare la designazione in autotutela. Stiamo parlando, è bene ricordarlo, di un ruolo da circa un milione di euro per i prossimi cinque anni, e i dubbi giuridici che abbiamo sollevato avrebbero potuto esporre Regione Abruzzo al serio rischio di ricorsi e richieste di risarcimento”.

È servita – conclude – la nostra ferma opposizione, ma adesso anche il Presidente del Consiglio Sospiri si è accodato alla nostra posizione sul tema. E questa è una buona notizia non tanto per il MoVimento 5 Stelle, ma principalmente per i cittadini abruzzesi e per i conti della nostra Regione che, almeno in questo caso, non correranno inutili rischi”.

emiciclo tre

"L'Assessore Mauro Febbo ieri ha trovato il tempo per rispondere alla mia nota sul Ciapi mentre, pur avendo concluso in mattinata i suoi impegni romani, non aveva ritenuto opportuno rientrare e dedicare del tempo ai lavoratori del Ciapi che protestavano in Consiglio regionale. L'Assessore ha dismesso i panni dell’urlatore, che ha avuto per cinque anni, per indossare da dieci mesi quelli del pavido: il suo atteggiamento è sempre più conigliesco. Resta l'eco delle sue promesse ai lavoratori e alle loro famiglie, quelle della campagna elettorale e quelle fatte a Luglio, quando era già Assessore, e annunciava di sondare ogni possibile soluzione per tutelare quelle persone che ieri lo aspettavano a Pescara.

È finito il tempo di scaricare le responsabilità sulle giunte precedenti, gli abruzzesi chiedono risposte a chi governa ora e registrano l'immobilismo che da 10 mesi la Regione vive".