Cronaca

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ABRUZZO:ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

- A distanza di oltre 6 anni dalla vicenda, si è aperto formalmente il dibattimento del procedimento che vede imputate 20 persone di origini pugliesi, ma trapiantate a Pescara - per associazione a delinquere finalizzata all’acquisizione diretta e indiretta della gestione e del controllo di attività economiche nel campo commerciale rivolta al conseguimento di plurimi e ingenti vantaggi ingiusti, estorsione, detenzione e porto di armi ed esplosivi, e truffa. Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore del tribunale di Pescara, Andrea Di Giovanni, che aveva coordinato le indagini partite in seguito ai due attentati dinamitardi messi in atto ai danni di un imprenditore di Città Sant’Angelo - uno ad agosto e l’altro a novembre del 2018 - e che, con la collaborazione del Nucleo operativo della Compagnia dei carabinieri di Montesilvano avevano portato ad individuare i responsabili.
Tra il 2018 e il 2020, la banda avrebbe costretto diversi imprenditori - non solo in Abruzzo, ma anche in Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Umbria - a cedere le proprie attività commerciali, piccole aziende o supermercati per riciclare i profitti illeciti dell’organizzazione. Ma, davanti ai tentativi di ribellione delle vittime, gli imputati avrebbero adottato dei metodi intimidatori: non solo minacce, ma anche attentati con esplosivi.

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AVEZZANO: MINORI SOTTO INCHIESTA

- Due 17enni e un 15enne, sono finiti sotto inchiesta con le accuse di tentata rapina e lesioni in concorso. Si tratta di due fratelli residenti ad Avezzano e di un giovane nato da genitori di origine marocchina, protagonisti di un ennesimo episodio di bullismo. L’inchiesta è stata coordinata dalla procura minorile dell’Aquila e gli avvisi sono stati fatti recapitare agli interessati dagli agenti del commissariato di polizia di Avezzano, gli stessi che indagano sulla vicenda dallo scorso mese di novembre. Sono stati i genitori dell’altro minorenne aggredito a presentare una denuncia.

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AVEZZANO: RIMPATRIO

- Svolta decisiva ieri per il cittadino dominicano di 44 anni che da mesi crea momenti di tensione e panico tra i residenti. L’uomo, come riportato dal Centro, già noto alle forze dell’ordine per i suoi comportamenti destabilizzanti, è stato fermato e accompagnato in commissariato dopo un ennesimo episodio
La polizia è infatti intervenuta dopo averlo sorpreso mentre lanciava oggetti contro auto in sosta, confermando comportamenti pericolosi che si protraggono ormai da tempo. Gli agenti lo hanno immediatamente bloccato e accompagnato nel commissariato, dove sono state avviate le procedure per il suo rimpatrio.