Politica

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Sospiri su convocazione 20 luglio Consiglio regionale straordinario sulla chiusura ospedali

L’incontro con il Ministro Lorenzin, promosso su ‘intercessione’ dell’onorevole Chiavaroli, per supplicare di salvare dalla chiusura l’ospedale di Penne aveva più l’aria di un funerale che di un vertice istituzionale. Lo smantellamento del ‘San Massimo’, così come la devastazione di tutta la sanità pescarese e abruzzese, è frutto delle decisioni regionali, di un Governatore, D’Alfonso, che in due anni ha asfaltato il nostro sistema ospedaliero. Se come dicono D’Alfonso e Paolucci vogliono salvare il diritto alla salute dei cittadini, si alzano dalle loro comode poltrone aquilane, vanno a Roma e, senza abbassare la testa, chiedono con forza la deroga per salvaguardare l’ospedale di Penne che è strategico e vitale. La verità è che non ne hanno la forza e, soprattutto, sono stati loro a decidere la fine di quel nosocomio, una verità che faremo emergere in maniera chiara mercoledì prossimo, 20 luglio, in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale che siamo riusciti a ottenere e che si aprirà alle 15, una seduta alla quale invitiamo in massa tutti i cittadini che risiedono in quelle aree disagiate e che per primi saranno duramente colpiti dalla distruzione della nostra rete assistenziale-sanitaria”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, ufficializzando la data della seduta.

Ai funerali ci si veste in modo elegante – ha ironizzato il Capogruppo Sospiri – e infatti all’incontro con il Ministro Lorenzin, che con il suo decreto legge ha consentito la distruzione dell’ospedale di Penne, dando il via libera alla chiusura di interi reparti e del Pronto soccorso, tutti i presenti erano vestiti in modo elegante, ma tutto qui. Mancava un’interlocuzione vera, perché tutti sappiamo che la decisione di smantellare il ‘San Massimo’ fa capo alla Regione che ha applicato alla lettera il Decreto Lorenzin senza il benché minimo tentativo di reazione o di opposizione, fondata su solide ragioni. Sono due anni che denunciamo il tentativo di ghigliottinare il nostro sistema sanitario; sono due anni che denunciamo un Piano sanitario che avrebbe asfaltato la nostra rete di assistenza, e oggi cominciamo a vederne i frutti. Oggi chi viene colpito da una patologia grave nel territorio vestino-Penne e nelle aree interne, rischia seriamente la vita per assenza di assistenza; chi viene colpito da un infarto o un ictus deve per forza essere trasferito a Pescara o dove c’è posto, privato del diritto di essere assistito a due passi da casa, e deve pregare e sperare di arrivare vivo, in ambulanza, negli ospedali abilitati ai casi gravi, una follia pura. Se veramente il Governatore D’Alfonso o l’assessore Paolucci avessero voluto difendere gli ospedali di Penne o anche Popoli, avevano tutti gli strumenti e le carte per farlo, e parliamo di una giustificazione territoriale che altrove è stata applicata e rispettata, e soprattutto avrebbero semplicemente potuto rappresentare con autorevolezza tali ragioni sui tavoli romani, dimostrando con i fatti che l’ospedale di Penne non poteva essere privato del Pronto soccorso o del punto nascita o delle emergenze. Se avessero voluto, avrebbero potuto chiedere e ottenere una deroga, ma, appunto, non hanno voluto, rispondendo a logiche romane che stanno devastando il nostro territorio. Noi lo sappiamo e mercoledì 20 luglio lo racconteremo e dimostreremo ai cittadini, carte alla mano, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale, un’operazione verità – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – che ci consentirà di smascherare bugie, fandonie, una seduta in cui inchioderemo l’esecutivo regionale alle proprie responsabilità”.

Pescara, 14.07.2016

Capogruppo Forza Italia

Regione Abruzzo

Lorenzo Sospiri

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Comunicato del 14 luglio 2016

SINDACO SANTILLI: PER TRE MINUTI NON SI PUO’ PENALIZZARE UN TERRITORIO

Per consentire il recupero di 3 minuti di percorrenza sulla tratta ferroviaria Pescara-Roma c’è il rischio concreto che venga soppressa la fermata alla stazione di Celano dell’attuale treno regionale 7325 delle ore 6,45 e quelle relative ai rientri pomeridiani 23690 e/o 23694. Una ennesima dimostrazione della poca lungimiranza con la quale vengono condotte le scelte politiche regionali in materia  di trasporti.

Lo scrive il Sindaco di Celano, ing. Settimio Santilli, che proprio in considerazione di tale eventualità, che si augura sia scongiurata, ha inviato una nota, indirizzata alla regione  ed ai Sindaci dei Comuni interessati, con la quale chiede testualmente “interventi affinché questa ipotesi sia in realtà scongiurata per garantire un servizio che risponda alle necessità di tutto il territorio senza penalizzare le zone interne che sarebbero destinate all’isolamento” e nel contempo “informazioni in merito al nuovo collegamento veloce della linea ferroviaria  Pescara-Roma, previsto con l’imminente attivazione dell’ETR 325 Jazz e se corrisponde al vero che verrà, appunto, soppressa la fermata di Celano-Ovindoli del treno regionale e dei relativi ritorni pomeridiani” su menzionati.

 “Mi preme sottolineare – riprende la nota del Sindaco - che la stazione ferroviaria di Celano serve non soltanto un’utenza di pendolari e studenti, ma anche di turisti diretti alle località turistiche di soggiorno estivo ed invernale, di visitatori del Castello Piccolomini, museo più frequentato d’Abruzzo, nonché degli utenti della Clinica L’Immacolata, polo di eccellenza in ambito sanitario”.

La ventilata soppressione  di questa fermata – prosegue la nota del Sindaco – avrebbe lo scopo di consentire il recupero di 3 minuti di percorrenza sull’intera tratta, un risultato marginale se l’idea è quella di realizzare una linea veloce, non migliorando le infrastrutture, ma semplicemente eliminando alcune fermate.  A farne le spese sarà non solo la Città di Celano ma l’intera utenza di Aielli, Cerchio, Collarmele, Pescina, Ovindoli e Altipiano delle Rocche, con un netto peggioramento dei tempi e dei costi e che comporterà per i pendolari della Marsica orientale di raggiungere la stazione di Avezzano con i propri mezzi”.

Tutto ciò contrasta, secondo il Sindaco Santilli, con il progetto iniziale che nasceva dall’esigenza dichiarata di non essere più trattati come Regione Fontamara e le richieste marsicane hanno conseguito solo la non soppressione delle fermate di Tagliacozzo e Carsoli. Ebbene, qualora la fermata venga effettivamente soppressa, sono costretto a constatare che la Marsica orientale sarà più che mai la terra di Fontamara, di siloniana memoria”.

Il risultato di questa scelta – conclude la nota del sindaco Santilli – potrebbe portare l’utenza, già fortemente provata dal malfunzionamento della tratta ferroviaria di collegamento Pescara-Roma, a considerare esclusivamente l'utilizzo dell'automobile e quindi dell'autostrada per un percorso, tutto sommato breve se si considera la Marsica equidistante circa 100 chilometri sia da Roma che dalla fascia adriatica”.

A margine della nota il sindaco Santilli pone l’attenzione sul fatto che “ormai da 50 anni si pensa soltanto agli investimenti su gomma e su autostrade. Perché, si chiede, con la stessa determinazione non si destinano investimenti al trasporto su rotaia? Qualcuno ha pensato di quantificare l’entità dell’economia che trasferiamo su altri lidi romani e riusciremmo a recuperare con un efficiente servizio di trasporto pendolare e studentesco? Perché, infine, alcuni amministratori locali, invece di pensare campanilisticamente alla propria fermata, non  pensano a come poter raddoppiare la linea ferroviaria sul territorio del proprio comune e di conseguenza a produrre proposte con visioni più ampie, organiche e lungimiranti?

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Con 11 medici di Neurochirurgia non vedo ragione per non averne 8 all’Aquila e 3 ad Avezzano”.

Insiste sulla necessità di dividere il servizio, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Gianluca Ranieri (nella foto).

Un gruppo di potere che potrebbe risultare determinante per scongiurare la chiusura della Neurochirurgia, paventata, però, dal nuovo piano sanitario e confermata dall’assessore regionale Silvio Paolucci.

"Non è importante il mantenimento tout court della Neurochirurgia, ma servono i servizi di emergenza e urgenza cardiologica, quindi un’Emodinamica degna di questo nome e adeguata al territorio per quantità e qualità; dovrebbe essere prevista ma, al momento, non è così, c’è stata una decurtazione del livello di attività per quest’estate”, ribadisce Ranieri.