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Pubblicato: 07 Luglio 2016
NOMINA DI PIETRO, FEBBO ARRICHISCE L’ESPOSTO: INFONDATA LA RISPOSTA DELLA ASL
L’AQUIILA 07/07/2016 – “Finalmente sono riuscito a far inserire nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, in programma il 12 luglio, la mia interpellanza del 19 aprile sulla nomina della dottoressa Di Pietro a Direttore amministrativo della Asl di Chieti. Sarà l’occasione per capire qual è la posizione del presidente D’Alfonso di fronte a quello che è diventato un vero e proprio caso”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che spiega come “proprio oggi ho provveduto a integrare con altri elementi l’esposto che avevo presentato nel mese di maggio a Procura della Repubblica e Corte dei Conti. E’ bene ricordare che il posto di Direttore amministrativo della Asl di Chieti è rimasto vacante per 9/12 mesi prima che venisse occupato da Sabrina Di Pietro guarda caso proprio nel momento in cui la Giunta regionale approvava la Delibera per il Project financing dell’ospedale di Chieti”.
“Su questa nomina e sulle evidenti criticità che ho sollevato – spiega Febbo - è giunta nei giorni scorsi una nota dell’Azienda sanitaria, più volte sollecitata fino a minacciare di rivolgermi alle forze dell’ordine, che di fatto riscrive pedissequamente il parere dell’Avv. Alessandra Rulli ma non sana nessun dubbio, anzi alimenta ancor di più i sospetti e appare assolutamente infondata. Dalla documentazione prodotta non si rileva infatti, probabilmente per volontaria omissione, l’atto di nomina della dottoressa Di Pietro quale Direttore dell’Ex Onpi di Caprara- Spoltore, per cui si ignora a che titolo sia stata nominata “Direttore” della predetta Casa di Riposo. Una carenza che non permette di comprendere se il titolo di Direttore all’epoca fosse legittimato da atti e provvedimenti amministrativi o avesse solo una natura illegittima e/o surrettizia. Inoltre non si fornisce alcun chiarimento sulla circostanza in discussione e cioè se l’ex Onpi sia stata autorizzata e/o accreditata per attività sanitaria o socio sanitaria o abbia fatto richiesta in tal senso. Alla luce degli elementi fin qui emersi e che ho portato all’attenzione degli Organi competenti, l’unica certezza è che l’ex Onpi di Spoltore non ha alcuna autorizzazione sanitaria e/o sociosanitaria. Nel parere inviato dalla Asl, il legale, al fine di giustificare la mancanza di ogni qualsiasi e qualsivoglia atto autorizzatorio, riferisce che dal trasferimento dei beni mobili e immobili dalla Regione Abruzzo al Comune di Spoltore “se ne deduce che il centro ex Onpi si è caratterizzato per essere struttura residenziale autorizzata dalla stessa Regione Abruzzo” ma ciò non ha nulla a che vedere con un atto autorizzativo”. L’ex Onpi era “autorizzato” (se di autorizzazione vogliamo parlare) semmai solo per attività residenziale: si tratta infatti di una Casa di Riposo (albergo per anziani) che ha svolto e svolge da sempre attività socio assistenziale. Nello stesso parere dell’Avv. Rulli viene evidenziato che la struttura aveva una capacità ricettiva di 80 posti letto ed era pertanto inquadrabile quale “struttura a prevalente accoglienza alberghiera”. L’ex Onpi di Spoltore quindi non ha svolto attività sanitaria e/o sociosanitaria ma solo attività di natura socio assistenziale per cui non è possibile attribuire per semplici deduzioni o fantastiche illazioni, un’attività specifica come quella sanitaria e/o sociosanitaria che richiede necessari, imprescindibili e specifici requisiti ed autorizzazioni, previsti già in precedenza alla nomina del “Direttore” dottoressa Di Pietro. Oltre a questo, manca come legittima conseguenza anche il requisito dimensionale per stessa ammissione di controparte.
Per la nomina in questione – ricorda Febbo – è necessario che il candidato abbia svolto una qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione. L’incarico svolto dalla dottoressa Di Pietro presso l’ex Onpi di Caprara non ha il requisito necessario e imprescindibile richiesto ai fini della nomina a Direttore Amministrativo Asl, atteso che è essa stessa a dichiarare nel proprio curriculum che la struttura è dimensionata per un massimo di 80 posti, circostanza che il legale di controparte non smentisce e non giustifica, se non genericamente, dichiarando che l’ex Onpi “si colloca fra le strutture di grandi dimensioni”. Di più, dalle dichiarazioni della Asl e della Di Pietro risulta chiaro che la struttura di Spoltore non avesse e non ha ancora oggi alcun personale medico e/o paramedico per lo svolgimento delle proprie attività. Pertanto è palese l’infondatezza delle osservazioni e della risposta “teorizzata” dalla Asl in merito alla nomina della dottoressa Di Pietro.
Per ultimo, si ritiene che ci sia un evidente conflitto di interessi tra il legale incaricato dalla dottoressa Di Pietro e la Asl teatina. Risulta fatto notorio che l’Avv. Rulli collabora attivamente e continuativamente nello studio dell’Avv. Tommaso Marchese, il quale procuratore, cosa altrettanto nota, patrocina numerosi contenziosi per conto di cliniche private contro la ASL teatina. E’ oltremodo incomprensibile – conclude Febbo – l’atteggiamento dei vertici della Asl teatina che continuano a non rivolgersi né agli Uffici interni all’assessorato alla Sanità né ai 3 uffici legali a disposizione per avere la certificazione che l’ex Onpi sia o meno accreditata ”.