Politica

marcozzi sara 060514 rep 10
CORONAVIRUS, MARCOZZI: “VERI’ E D’AMARIO CONFERMANO RITARDI. DALLA GIUNTA MARSILIO ANCORA NESSUN PIANO PER TEST SIEROLOGICI E TAMPONI AGLI ABRUZZESI. SOLO 68 TAMPONI OGNI 100MILA ABITANTI”

“Tutte nostre critiche sulla gestione dell’emergenza Covid19 in Abruzzo sono state ieri confermate in V commissione dalle audizioni dall’Assessore Verì e del Direttore D’Amario. Entrambi hanno confermato che i ritardi dei tamponi, non sono stati causati dal lavoro dei laboratori analisi che è stato tempestivo, ma sono stati causati dalle fasi precedenti e successive, dunque evidentemente la responsabilità ricade sulla capacità o incapacità organizzativa delle singole ASL. Fanalino di coda la ASL 02 Lanciano-Vasto-Chieti che parrebbe ostinarsi a creare protocolli tutti suoi e incompatibili con quelli regionali. Confermata, inoltre, a oggi, la mancata elaborazione dell’indice di contagiosità R0” lo riferisce Sara Marcozzi, Capogruppo M5S in Regione Abruzzo</strong>.<br style="outline: none;" />
“Tra i vari ritardi che la Giunta Lega-FDI-FI sta facendo registrare in Abruzzo - prosegue - spicca su tutti quello dell'organizzazione di un'indagine epidemiologica su scala regionale che, allo stato attuale, non è ancora prevista. Marsilio, infatti, ha scelto per i test sierologici di adagiarsi sul lavoro del Ministero della Sanità, che ne effettuerà cinquemila sui cittadini abruzzesi in una campionatura su scala nazionale per avere un'idea concreta sul livello di circolazione del virus, e di rinunciare a fare tamponi a tappeto sul nostro territorio. Per tale ragione è difficile comprendere su quale base il Governo regionale di Marsilio abbia intenzione di “riaprire tutto”, quali strumenti intenda adottare per fare una ricognizione costante dell'evoluzione del virus e in che modo intenda organizzare il ritorno alla normalità. Il tutto rinunciando a tenere sotto controllo la curva dei contagi”.

“Dall'elaborazione dei dati della fondazione GIMBE, su casi confermati dalla Protezione Civile nelle ultime due settimane, risulta come l'Abruzzo si trovi in basso, tra le tante, anche nella classifica per numero di tamponi effettuati: solo 68 al giorno ogni 100mila abitanti. Un dato decisamente poco confortante, considerata l'importanza di avere un quadro epidemiologico il più corretto e minuzioso possibile all'interno della nostra Regione, elemento essenziale per la corretta valutazione della Fase 2. Così, nonostante le linee guida del Governo per un utilizzo combinato di test sierologici e tamponi, Regione Abruzzo rimane ferma al palo, senza avere alcun tipo di strategia nel prosieguo della lotta al Coronavirus”.

“Peraltro è stato proprio il Viceministro Pierpaolo Sileri a specificare come strutturare un piano nazionale di tamponi non significhi farli a 60 milioni di italiani, ma effettuarne di mirati per monitorare la situazione. Allo stesso modo, con un coordinamento chiaro, sarebbe utile per Regione Abruzzo valutare la possibilità di delineare un piano regionale che possa fotografare l'andamento del virus. Ma è evidente che, se la Giunta regionale non è stata in grado di dare un'organizzazione ottimale alla macchina della sanità, tanto che il tempo di attesa per un tampone arriva in media fino a 15 giorni, avere un aggiornamento quotidiano dell'andamento del virus sia pressoché impossibile. Anche le dichiarazioni dell'Assessore Verì in occasione dell'audizione in Commissione Sanità, dimostrano come il centro destra abruzzese sia ancora fermo in attesa dei risultati dei test del Ministero della Sanità. Ma, in questo momento, aspettare non basta, soprattutto alla luce dei tempi lunghi necessari alla Sanità abruzzese per attivarsi di fronte a ogni esigenza. È necessario farsi trovare pronti e agire per tempo”.
 
“Dopo aver passato – conclude – settimane a criticare in ogni circostanza il Governo nazionale, adesso la Giunta non può limitarsi ad attendere i risultati delle indagini su scala nazionale e deve smettere con comportamenti opportunistici finalizzati a ridurre la diagnosi di un numero troppo elevato di nuovi casi che, in base agli algoritmi attuali, aumenterebbe il rischio di nuovi lockdown. È necessario che Marsilio e tutto il centrodestra abruzzese diano un chiaro indirizzo su come intenderanno tenere sotto controllo il virus. Gli slogan non bastano più”, conclude.

febbo mauro 180211 rep 03

COVID-19, FEBBO : REVOCATI I BANDI PER DARE VITA AD NUOVO AVVISO ADEGUATO E SPECIFICO ALLE NUOVE ESIGENZE 

Pescara, 08.05.20 - "Alla luce della grave emergenza economica di cui le aziende abruzzesi sono state coinvolte a causa del Covid-19 ho inteso revocare sia il bando di evidenza pubblica inerente il sostegno ai progetti di ricerca delle imprese (Azione I.1.1) sia l'altro per effettuare gli investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili e ristrutturazione aziendale (Azione 3.1.1), per arrivare a formulare in tempi brevi un nuovo avviso coerente ed attinente alle vere esigenze del mondo produttivo". Ad annunciarlo è l'assessore regionale alle Attività Produttive  Mauro Febbo che spiega quando segue: "Oggi le aziende hanno allo loro interno uno scenario economico stravolto e come Regione abbiamo il dovere di impiegare le risorse a nostra disposizione per essere di reale sostegno al tessuto produttivo per ripartire ed affrontare questa inaspettata crisi attraverso nuove misure idonee. Appena assunta questa decisione il mio Dipartimento è già al lavoro per predisporre e pubblicare una nuova adeguata procedura di evidenza pubblica che contempli l’adozione di misure per un sostegno concreto e più specifico ed idoneo all’attuale difficoltà operativa delle imprese abruzzesi. Con la revoca di questi due bandi abbiamo a disposizione circa 9 milioni di euro e puntiamo ad aumentare questo budget attraverso altre economie con l'obiettivo di arrivare alla più ampia partecipazione delle imprese. Inoltre allo studio ci sono interventi significativi come l'incremento dell’intensità di aiuto concedibile, accessibilità della soglia minima di investimento e introduzione di ulteriori tipologie di spese eleggibili, in funzione delle conseguenze dell’emergenza determinatasi. Questo significa che le aziende che erano pronte a candidare un proprio progetto possono ugualmente continuare a lavorare e presentarlo appena il nuovo avviso sarà pronto, verosimilmente a fine maggio. Pertanto - conclude Febbo - nelle prossime settimane daremo una nuova risposta al mondo delle imprese con misure adeguate e mirate per contrastare sul territorio regionale le nuove emergenze scaturite dal virus COVID-19". 

masci carlo

Pescara, lì 07 maggio 2020

Fa sempre piacere vedere un pescarese che torna in azione vispo e arzillo dopo la quarantena. Soprattutto se è il senatore Luciano D’Alfonso, che ha ritrovato la verve dei tempi andati e persino quel linguaggio contorto e barocco col quale infioretta le sue elucubrazioni, l’ultima delle quali è quella di ergersi a cavaliere senza macchia e senza paura rivolgendosi con un’interrogazione a ben tre ministri per censurare il sindaco di Pescara. Potrei fargli un lungo resoconto burocratico sul mio operato – con la certezza di fargli cosa gradita perché nello stile criptico ci sguazza con naturalezza – ma mi limito a osservare e a far osservare ai pescaresi che da marzo a oggi non ho mai avuto il piacere di vederlo in nessuna occasione e in nessun luogo, né di sentirlo su alcuna problematica legata alla pandemia da Covid-19. Semplicemente non pervenuto quando io chiudevo i mercati, i parchi, i cimiteri, i centri sociali, e quando imponevo le mascherine, sempre primi in Italia e a tutela dei miei concittadini, lui compreso.

Il senatore-censore, in isolamento sociale e di idee, non si è occupato della sua comunità in tempi di massima emergenza, ma si preoccupa oggi di far vedere che esiste riemergendo dalla quarantena sanitaria e politica con la trovata dell’interrogazione. Quando c’era da tutelare i pescaresi io mi sono assunto gli oneri delle scelte mentre egli oggi cerca i facili onori di una demagogia da tre palle un soldo; quando come sindaco ho assunto la responsabilità di proteggere la mia, anzi la nostra città, non mi sembra di ricordare che D’Alfonso abbia fatto ascoltare la sua voce che adesso fa baritonalmente squillare dallo scanno senatoriale, credendo siano tutti “do di petto” per strappare e ricevere un facile applauso. Da quello stesso scanno romano da cui, magari, avrebbe dovuto interessarsi più da vicino delle questioni di casa sua, senza problemi di distanziamento sociale visto che è assolutamente contiguo al Governo, col quale è in sintonia a corrente alternata nonostante ne sia attivo sodale. Come in questo caso, visto che rimprovera al sindaco di Pescara addirittura l’ordinanza di riallineamento a quanto previsto dal decreto Conte, mentre i suoi compagni di partito in precedenza mi accusavano esattamente del contrario, ovvero di aver adottato provvedimenti più rigidi rispetto alle prescrizioni contenute nei DPCM.

La coerenza non sembra essere moneta corrente per il senatore D’Alfonso, al quale il virus del protagonismo, l’astinenza dalla ribalta per quarantena e la convalescenza mediatica devono aver obnubilato una visione d’insieme lucida e razionale dei fatti. Come pescarese non posso che congratularmi con lui per aver dato un segnale di vitalità, come sindaco sono preoccupato per il suo ritorno alla normalità.

Il sindaco

Carlo Masci

d alfonso luciano 230214 rep 01

Copyright © 2024 Digital Comunication. All Rights Reserved. Designed by Digital Comunication
Editore: Digital Comunication s.a.s. P.I.:01591300668 - iscrizione C.C.I.A. 105434 - iscrizione al ROC N. 34209. Alcune foto potrebbero essere prese dal web e ritenute di dominio pubblico; i propietari contrari alla pubblicazione possono scrivere a digitalcom03@gmail.com