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“Cinquantamila euro per realizzare una nuova condotta lunga 150 metri che, intercettando tutti i pluviali dei palazzi di via Gran Sasso, colleghi tutte le linee allo scarico delle Ferrovie, del diametro di 3 metri, per spingere le acque verso il sollevamento, scongiurando futuri allagamenti della strada al primo accenno di pioggia. È l’opera strategica concordata oggi con l’Aca e con i residenti della via e che ora porteremo all’attenzione di giunta e uffici tecnici per riuscire a chiudere l’intero intervento entro l’anno. Nel frattempo già questa mattina, raccogliendo le istanze dei residenti, con l’Aca abbiamo fatto intervenire l’autospurgo per la pulizia di tutta la condotta fognaria, in modo da ridurre il rischio di acqua alta in caso di maltempo. Tra quindici giorni convocheremo una nuova seduta di Commissione chiedendo la presenza ancora dell’Aca, dell’Ufficio tecnico comunale e degli assessori delegati”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli al termine del sopralluogo della Commissione Ambiente in via Gran Sasso per parlare con una delegazione di residenti e di titolari di attività. Presente anche l’ingegner Lorenzo Livello per l’Aca.

“Oggi via Gran Sasso si presenta come una zona depressa, che si allaga a ogni pioggia, dunque non solo in occasione di nubifragi – ha spiegato il Presidente Petrelli, raccogliendo la segnalazione dei cittadini presenti -. Lo scorso 10 luglio poi, in occasione dell’ondata eccezionale di maltempo con grandine e pioggia, l’acqua mista a fango ha raggiunto i 70 centimetri di altezza, come testimoniano foto e video girati in quella giornata, invadendo case, garage, negozi, risalendo attraverso le condotte domiciliari fin nei piani superiori, un disastro che ha causato danni ingenti alle abitazioni e costretto molti negozi persino a chiudere i battenti, non potendo affrontare le spese di ripristino. E ora il timore giustificato dei cittadini è che al primo accenno di pioggia l’evento possa ripetersi. L’ingegner Livello dell’Aca ha spiegato che uno dei problemi dei sottoservizi di via Gran Sasso è l’assenza di separazione tra le linee delle acque bianche e nere, comune al resto della città; nello specifico, poi, fino a circa due anni fa gli scarichi sversavano tutti direttamente nel fiume, contribuendo, ovviamente, al problema del suo inquinamento. L’Aca è intervenuta installando un impianto di sollevamento al fine di convogliare gli scarichi verso il depuratore, ma creando di fatto una sorta di ostacolo che oggi, a fronte di piogge intense, non lascia defluire le acque che, quindi, tornano indietro allagando la sede stradale. Ovviamente il problema va affrontato e sanato: l’Aca ha prospettato due possibili soluzioni strutturali. La prima, la più veloce, fattibile ed economica, potrebbe prevedere la realizzazione di una nuova linea che corra lungo via Gran Sasso intercettando tutti i pluviali dei fabbricati, per poi superare un’officina meccanica esistente, scendere nel sottopasso e collegarsi alla tubazione dello scarico delle Ferrovie, che ha un diametro di 3 metri, quindi di grossa capienza, che arriva sino all’impianto di sollevamento. Complessivamente parliamo di costruire 150 metri di condotta per una spesa di 50mila euro. La seconda soluzione, più costosa e che richiede tempi più lunghi, prevede invece di collegare l’opera all’intervento del Parco depurativo, realizzando un troppo pieno prima del Ponte Flaiano e spingendo le acque fino all’impianto delle Mainarde. Secondo l’ingegner Livello, però, la prima soluzione, più economica, è già di per sé risolutiva, quindi la riteniamo anche più logica visto che ci pare di veloce fattibilità. Entro la settimana – ha ancora detto il Presidente Petrelli -, l’Aca consegnerà all’ingegner Trisi, Capo del Dipartimento Lavori pubblici al Comune, una relazione su tutte le criticità idriche della città, che vede tra le priorità la situazione di via Gran Sasso. A questo punto sottoporremo le riflessioni odierne alla giunta e al sindaco per riconvocare una nuova Commissione, alla presenza dei cittadini, tra 15 giorni per portare i primi risultati, ovvero un primo progetto preliminare, mentre dovremo trovare tra le risorse comunali circa 50mila euro per consentire la spesa. Nel frattempo, per attutire almeno gli effetti di possibili future piogge imminenti, al termine della Commissione, con l’Aca abbiamo fatto intervenire l’autospurgo per la pulizia dell’intera condotta di via Gran Sasso, un primo risultato importante arrivato subito. Ovviamente comprendiamo le preoccupazioni dei cittadini, che però rassicuriamo, ritenendo la situazione di via Gran Sasso un sorvegliato speciale”.

 

vasto porto due

I cinque stelle ed il Pd danno prova ancora una volta di essere
nemici di Vasto. La dimostrazione arriva questa volta dai Consiglieri
regionali Pietro Smargiassi e poi Silvio Paolucci che, con una nota,
contestano il più importante finanziamento arrivato a Vasto negli ultimi 20
anni grazie al governo regionale Marsilio, saggiamente sostenuto da Fi,
FdI, Lega, Udc e civiche. Secondo i due, il finanziamento è inutile in
quanto non sufficiente a coprire tutte le opere previste dal nuovo Piano
Regolatore Portuale di Vasto. Il solito atteggiamento disfattista nei
confronti della città da parte dei pentastellati e del Pd che forse
dimenticano di essere al governo della Nazione, e che potrebbero invece
agevolmente contribuire allo sviluppo del porto di Vasto. Ci saremmo
aspettati, dai Consiglieri regionali, l'annuncio per il quale anche dal
Governo nazionale sarebbero arrivati ulteriori contributi per il
potenziamento del porto di Vasto, contribuendo a raggiungere i 150 milioni
di euro necessari per realizzare tutte le opere previste dal nuovo Piano
Regolatore Portuale, e invece no. Ricordiamo intanto al 5 stelle Smargiassi
che in questi ultimi anni hanno avuto uomini in posizioni chiave per
incidere fattivamente sulle infrastrutture: prima il Ministro delle
Infrastrutture Toninelli, oggi il Viceministro Cancelleri, oltre a poter
vantare il Sottosegretario Gianluca Castaldi. Smargiassi e Paolucci, invece
di criticare la Regione Abruzzo, potrebbero quindi spronare, sollecitare e
svegliare i propri rappresentanti in Parlamento a lavorare per Vasto. A
titolo di cronaca ricordiamo che la maggioranza Pd-5 Stelle ha recentemente
bocciato un emendamento alla manovra finanziaria, scritto dal Presidente
Marsilio e proposto a tutti i Parlamentari abruzzesi, che prevedeva lo
stanziamento di 50 milioni di euro per il porto di Vasto. Facciamo notare
ai prodi Smargiassi e Paolucci che anche il "Piano per il Sud",
recentemente presentato dal Governo, contiene poco quanto nulla per
l'Abruzzo. Come mai il Consigliere regionale pentastellato ed il Piddino
sono rimasti in silenzio non mostrando sdegno? È quindi sotto gli occhi di
tutti i Vastesi che da una parte c'è la Regione che riesce a trovare
finanziamenti per il nostro porto, e dall'altra il Governo nazionale
giallorosso che invece nega contributi per un'importante infrastruttura. Ma
se per Smargiassi e Paolucci i 12 milioni di euro sono briciole, siamo
curiosi di sapere quanti soldi il Governo nazionale stanzierà per il porto
di Vasto nei prossimi giorni. A Paolucci in particolare, vorremmo chiedere
perché il Governo regionale precedente a guida D’Alfonso, del quale lui era
fedele Assessore, “dimenticò” di destinare risorse, col Masterplan, per
l’infrastruttura portuale vastese dirottando invece tutti i soldi sui porti
nazionali che già beneficiavano e beneficiano di risorse nazionali. Ad ogni
buon conto, vogliamo ricordare che è possibile realizzare le opere previste
dal Piano Regolatore Portuale per fasi, iniziando a dare risposte al
territorio; con la rimodulazione proposta dal Governo regionale, infatti,
sarà possibile prolungare il molo di sopraflutto che consentirà il taglio

del molo di levante e molo martello fondamentale per permettere
al porto di Vasto di ospitare navi più grandi; sarà possibile anche
ampliare la banchina per permettere di far arrivare la ferrovia agevolmente
sul porto di Vasto, oltre alle fondamentali opere di dragaggio. Anche le
"briciole" sono fondamentali per rilanciare il nostro territorio condannato
da anni alla marginalizzazione politica, ma evidentemente Smargiassi
preferiva i tempi in cui il Governo dei suoi alleati del Pd, dirottavano
finanziamenti su altri porti d'Abruzzo. Insomma, ancora una volta il
Consigliere Smargiassi ed i 5 stelle, insieme al Pd di Paolucci, hanno
perso un'occasione buona per tacere e per non mostrarsi ostili alla nostra
città e alla realizzazione di infrastrutture utili all'economia del
territorio e tanto attese dalle imprese.

Comunicato a firma di: *Alessandra Cappa* (Lega), *Davide D’Alessandro* (Lega), *Alessandro
D’Elisa* (Gruppo misto), *Guido Giangiacomo* (Forza Italia), *Edmondo
Laudazi* (Il Nuovo Faro), *Francesco Prospero* (Fratelli d’Italia), *Vincenzo
Suriani* (Fratelli d’Italia).

marcozzi sara 2019


“La giravolta di Quaresimale, Capogruppo della Lega in Regione Abruzzo, che la domenica pomeriggio dichiara di lasciare il partito per 'non sottostare più a decisioni terze', per poi rientrarci il martedì sera perché 'Non esiste più alcuna ragione per abbandonare il partito né tantomeno il ruolo di capogruppo' è solamente l'ultimo dei tanti capolavori che questa maggioranza sta mettendo in pubblica piazza dall'inizio della legislatura. E, a onor del vero, non ho dubitato nemmeno un minuto che, alla fine, tutto si sarebbe esaurito col mesto ritorno di Quaresimale nella Lega, perché nel primo anno di maggioranza a trazione leghista abbiamo visto tutto e il contrario di tutto, con l'incoerenza come unica forma di coerenza”.

Lo afferma il Capogruppo M5S Sara Marcozzi (sopra), che prosegue: “Da grandi promesse sulla difesa dei soldi degli abruzzesi, siamo passati all'aumento di 40mila euro l'anno circa ai dirigenti della Asl, prima ancora che iniziassero a lavorare e a portare risultati. Abbiamo visto nomine da un milione di euro sbagliate, in violazione del Regolamento interno, prima difese con forza e poi ritirate in fretta e furia. Abbiamo visto leggi approvate dalla maggioranza scritte talmente male da essere dichiarate inammissibili dallo Stato. Hanno gridato 'Prima gli abruzzesi' mentre ci obbligavano a perdere tempo per un referendum sulla legge elettorale nazionale imposto da Roma (o da Pontida). Hanno scritto un bilancio illeggibile e invotabile, presentandolo prima in un modo per poi cambiarselo a piacimento, aggiungendo leggi scritte a penna”.

“In confronto a tutto questo – conclude – , le dimissioni più brevi della storia dell'Abruzzo, firmate e ritirate dal Capogruppo del partito di maggioranza relativa in Regione, non sono niente di diverso da ciò che abbiamo visto finora, e che il centro destra continuerà a farci vedere. Peccato che in mezzo a questo teatrino non ci sia solo qualche post su Facebook o un bisticcio da riunione di condominio, ma i diritti e le priorità degli abruzzesi. E se il centro destra non ha idea nemmeno di come si faccia a gestire il presente, non potrà mai essere in grado di riscrivere la storia della nostra Regione”.