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Rimaniamo sgomenti da tutta questa canea sollevata dall’Amministrazione di Pescina sul Progetto di fattibilità tecnica-economica dei lavori per “la realizzazione rete irrigua in pressione dell’intera piana del Fucino” predisposto dall’ARAP e dal Consorzio di Bonifica. Alzare un polverone citando alcuni stralci del progetto e non esaminando tutta la documentazione progettuale compresa quella prodotta dall’Autorità di distretto su un’opera attesa, da sempre, dal mondo agricolo e da tutte le Amministrazioni locali (con la debita eccezione del Comune di Pescina) a mero scopo elettorale è da irresponsabili ed il rischio vero è quello di ritardare l’iter e perdere il finanziamento di 50 milioni di euro.
Occorre riconoscere al Presidente Marco Marsilio, al collega Vice Presidente del Consiglio e Assessore agricoltura Emanuele Imprudente ed al Presidente del Consorzio di Bonifica Dario Bonaldi di aver riannodato i fili interrotti con l’Autorità di distretto con la quale, dopo aver esaminato le Problematiche e le Priorità della loro "Progettazione preliminare delle opere da realizzare per la risoluzione delle criticità legate all’uso e alla disponibilità della risorsa idrica nella Piana del Fucino”, sono state concordate, per l’impianto irriguo, le soluzione prospettate dal progetto ARAP-Consorzio.
Voglio ricordare che la delibera della Giunta regionale del 18/8/2019 n. 498 nel dare priorità alla realizzazione dell’impianto irriguo, come richiesto dai portatori di interesse e dalle amministrazioni locali, ha ritenuto quest’ultimo complementare al disegno ottimale della gestione della risorsa idrica complessiva dell'area interessata come proposta dall’Autorità di Distretto ed ha impegnato l'Organismo di Programmazione del Masterplan ad avviare le procedure per la riprogrammazione delle economie derivanti dall'attuazione dell'intervento in quota parte per l'estensione della rete irrigua verso il completamento della copertura del comprensorio, ed in quota parte per la realizzazione del progetto esecutivo complessivo che comprende la realizzazione delle vasche di laminazione a Pescina-San Benedetto e dell’invaso di Amplero.
Sappiamo già che l’Amministrazione del Consorzio di bonifica ha avviato la progettazione per completare l’impianto nella zona di Luco Avezzano, mentre è in fase di appalto il completamento dell’impianto di Trasacco con le risorse del PSR.
Chiediamo agli amministratori di Pescina che la collaborazione con l’Amministrazione regionale porta solo note positive come il recente contributo di 100 mila euro per il dragaggio della vasca di carico sul fiume Giovenco.

 

(Comunicato a firma del consigliere regionale Mario Quaglieri, sopra.)

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“Cinquantamila euro per realizzare una nuova condotta lunga 150 metri che, intercettando tutti i pluviali dei palazzi di via Gran Sasso, colleghi tutte le linee allo scarico delle Ferrovie, del diametro di 3 metri, per spingere le acque verso il sollevamento, scongiurando futuri allagamenti della strada al primo accenno di pioggia. È l’opera strategica concordata oggi con l’Aca e con i residenti della via e che ora porteremo all’attenzione di giunta e uffici tecnici per riuscire a chiudere l’intero intervento entro l’anno. Nel frattempo già questa mattina, raccogliendo le istanze dei residenti, con l’Aca abbiamo fatto intervenire l’autospurgo per la pulizia di tutta la condotta fognaria, in modo da ridurre il rischio di acqua alta in caso di maltempo. Tra quindici giorni convocheremo una nuova seduta di Commissione chiedendo la presenza ancora dell’Aca, dell’Ufficio tecnico comunale e degli assessori delegati”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli al termine del sopralluogo della Commissione Ambiente in via Gran Sasso per parlare con una delegazione di residenti e di titolari di attività. Presente anche l’ingegner Lorenzo Livello per l’Aca.

“Oggi via Gran Sasso si presenta come una zona depressa, che si allaga a ogni pioggia, dunque non solo in occasione di nubifragi – ha spiegato il Presidente Petrelli, raccogliendo la segnalazione dei cittadini presenti -. Lo scorso 10 luglio poi, in occasione dell’ondata eccezionale di maltempo con grandine e pioggia, l’acqua mista a fango ha raggiunto i 70 centimetri di altezza, come testimoniano foto e video girati in quella giornata, invadendo case, garage, negozi, risalendo attraverso le condotte domiciliari fin nei piani superiori, un disastro che ha causato danni ingenti alle abitazioni e costretto molti negozi persino a chiudere i battenti, non potendo affrontare le spese di ripristino. E ora il timore giustificato dei cittadini è che al primo accenno di pioggia l’evento possa ripetersi. L’ingegner Livello dell’Aca ha spiegato che uno dei problemi dei sottoservizi di via Gran Sasso è l’assenza di separazione tra le linee delle acque bianche e nere, comune al resto della città; nello specifico, poi, fino a circa due anni fa gli scarichi sversavano tutti direttamente nel fiume, contribuendo, ovviamente, al problema del suo inquinamento. L’Aca è intervenuta installando un impianto di sollevamento al fine di convogliare gli scarichi verso il depuratore, ma creando di fatto una sorta di ostacolo che oggi, a fronte di piogge intense, non lascia defluire le acque che, quindi, tornano indietro allagando la sede stradale. Ovviamente il problema va affrontato e sanato: l’Aca ha prospettato due possibili soluzioni strutturali. La prima, la più veloce, fattibile ed economica, potrebbe prevedere la realizzazione di una nuova linea che corra lungo via Gran Sasso intercettando tutti i pluviali dei fabbricati, per poi superare un’officina meccanica esistente, scendere nel sottopasso e collegarsi alla tubazione dello scarico delle Ferrovie, che ha un diametro di 3 metri, quindi di grossa capienza, che arriva sino all’impianto di sollevamento. Complessivamente parliamo di costruire 150 metri di condotta per una spesa di 50mila euro. La seconda soluzione, più costosa e che richiede tempi più lunghi, prevede invece di collegare l’opera all’intervento del Parco depurativo, realizzando un troppo pieno prima del Ponte Flaiano e spingendo le acque fino all’impianto delle Mainarde. Secondo l’ingegner Livello, però, la prima soluzione, più economica, è già di per sé risolutiva, quindi la riteniamo anche più logica visto che ci pare di veloce fattibilità. Entro la settimana – ha ancora detto il Presidente Petrelli -, l’Aca consegnerà all’ingegner Trisi, Capo del Dipartimento Lavori pubblici al Comune, una relazione su tutte le criticità idriche della città, che vede tra le priorità la situazione di via Gran Sasso. A questo punto sottoporremo le riflessioni odierne alla giunta e al sindaco per riconvocare una nuova Commissione, alla presenza dei cittadini, tra 15 giorni per portare i primi risultati, ovvero un primo progetto preliminare, mentre dovremo trovare tra le risorse comunali circa 50mila euro per consentire la spesa. Nel frattempo, per attutire almeno gli effetti di possibili future piogge imminenti, al termine della Commissione, con l’Aca abbiamo fatto intervenire l’autospurgo per la pulizia dell’intera condotta di via Gran Sasso, un primo risultato importante arrivato subito. Ovviamente comprendiamo le preoccupazioni dei cittadini, che però rassicuriamo, ritenendo la situazione di via Gran Sasso un sorvegliato speciale”.

 

vasto porto due

I cinque stelle ed il Pd danno prova ancora una volta di essere
nemici di Vasto. La dimostrazione arriva questa volta dai Consiglieri
regionali Pietro Smargiassi e poi Silvio Paolucci che, con una nota,
contestano il più importante finanziamento arrivato a Vasto negli ultimi 20
anni grazie al governo regionale Marsilio, saggiamente sostenuto da Fi,
FdI, Lega, Udc e civiche. Secondo i due, il finanziamento è inutile in
quanto non sufficiente a coprire tutte le opere previste dal nuovo Piano
Regolatore Portuale di Vasto. Il solito atteggiamento disfattista nei
confronti della città da parte dei pentastellati e del Pd che forse
dimenticano di essere al governo della Nazione, e che potrebbero invece
agevolmente contribuire allo sviluppo del porto di Vasto. Ci saremmo
aspettati, dai Consiglieri regionali, l'annuncio per il quale anche dal
Governo nazionale sarebbero arrivati ulteriori contributi per il
potenziamento del porto di Vasto, contribuendo a raggiungere i 150 milioni
di euro necessari per realizzare tutte le opere previste dal nuovo Piano
Regolatore Portuale, e invece no. Ricordiamo intanto al 5 stelle Smargiassi
che in questi ultimi anni hanno avuto uomini in posizioni chiave per
incidere fattivamente sulle infrastrutture: prima il Ministro delle
Infrastrutture Toninelli, oggi il Viceministro Cancelleri, oltre a poter
vantare il Sottosegretario Gianluca Castaldi. Smargiassi e Paolucci, invece
di criticare la Regione Abruzzo, potrebbero quindi spronare, sollecitare e
svegliare i propri rappresentanti in Parlamento a lavorare per Vasto. A
titolo di cronaca ricordiamo che la maggioranza Pd-5 Stelle ha recentemente
bocciato un emendamento alla manovra finanziaria, scritto dal Presidente
Marsilio e proposto a tutti i Parlamentari abruzzesi, che prevedeva lo
stanziamento di 50 milioni di euro per il porto di Vasto. Facciamo notare
ai prodi Smargiassi e Paolucci che anche il "Piano per il Sud",
recentemente presentato dal Governo, contiene poco quanto nulla per
l'Abruzzo. Come mai il Consigliere regionale pentastellato ed il Piddino
sono rimasti in silenzio non mostrando sdegno? È quindi sotto gli occhi di
tutti i Vastesi che da una parte c'è la Regione che riesce a trovare
finanziamenti per il nostro porto, e dall'altra il Governo nazionale
giallorosso che invece nega contributi per un'importante infrastruttura. Ma
se per Smargiassi e Paolucci i 12 milioni di euro sono briciole, siamo
curiosi di sapere quanti soldi il Governo nazionale stanzierà per il porto
di Vasto nei prossimi giorni. A Paolucci in particolare, vorremmo chiedere
perché il Governo regionale precedente a guida D’Alfonso, del quale lui era
fedele Assessore, “dimenticò” di destinare risorse, col Masterplan, per
l’infrastruttura portuale vastese dirottando invece tutti i soldi sui porti
nazionali che già beneficiavano e beneficiano di risorse nazionali. Ad ogni
buon conto, vogliamo ricordare che è possibile realizzare le opere previste
dal Piano Regolatore Portuale per fasi, iniziando a dare risposte al
territorio; con la rimodulazione proposta dal Governo regionale, infatti,
sarà possibile prolungare il molo di sopraflutto che consentirà il taglio

del molo di levante e molo martello fondamentale per permettere
al porto di Vasto di ospitare navi più grandi; sarà possibile anche
ampliare la banchina per permettere di far arrivare la ferrovia agevolmente
sul porto di Vasto, oltre alle fondamentali opere di dragaggio. Anche le
"briciole" sono fondamentali per rilanciare il nostro territorio condannato
da anni alla marginalizzazione politica, ma evidentemente Smargiassi
preferiva i tempi in cui il Governo dei suoi alleati del Pd, dirottavano
finanziamenti su altri porti d'Abruzzo. Insomma, ancora una volta il
Consigliere Smargiassi ed i 5 stelle, insieme al Pd di Paolucci, hanno
perso un'occasione buona per tacere e per non mostrarsi ostili alla nostra
città e alla realizzazione di infrastrutture utili all'economia del
territorio e tanto attese dalle imprese.

Comunicato a firma di: *Alessandra Cappa* (Lega), *Davide D’Alessandro* (Lega), *Alessandro
D’Elisa* (Gruppo misto), *Guido Giangiacomo* (Forza Italia), *Edmondo
Laudazi* (Il Nuovo Faro), *Francesco Prospero* (Fratelli d’Italia), *Vincenzo
Suriani* (Fratelli d’Italia).