Cronaca

balsorano castello

Sono state chiuse le indagini per l’inchiesta sugli appalti pubblici al comune di Balsorano. Sono coinvolti amministratori, tecnici e imprenditori  tra cui  il capo dell’ufficio tecnico, Pietro Mazzone, 58 anni, sindaco di Campoli Appennino (che era stato arrestato), il primo cittadino del paese, Mauro Tordone (60), oltre ad altri due politici, due liberi professionisti e un imprenditore nel settore delle pompe funebri .Cinque i provvedimenti restrittivi emessi in totale, con nove persone indagate a vario titolo per i reati che vanno dall’abuso d’ufficio fino alla corruzione. Gli altri accusati sono Gino Capoccitti (60), consigliere, Alessandro Gismondi (36), rappresentante legale della stessa ditta, Alessandra Magnarini (53), geometra, Aquino Tantangelo (48), ingegnere, tutti del posto. Insieme con il sindaco è inoltre indagato l’assessore comunale Francesco Valentini (58 anni).

musp

Il comitato autonomo dei genitori di Tagliacozzo torna a chiedere i moduli a uso scolastico provvisorio per ospitare i ragazzi delle scuole primarie e secondarie. "Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento”, hanno spiegato i genitori. Il comitato autonomo che fa loro riferimento, nell’ultima riunione, ha deciso all’unanimità di continuare a chiedere a gran voce che gli alunni delle scuole di Tagliacozzo possano frequentare le lezioni in strutture sicure. “E’ stata rinnovata al sindaco la richiesta d’istallazione dei MUSP nell’immediatezza, a salvaguardia dell’incolumità degli studenti, dei docenti e del personale Ata di tutti i plessi dell’Istituto Onnicomprensivo Andrea Argoli”, hanno ribadito i genitori che adesso attendono risposte esaustive.

tribunale az

Era stato arrestato perché trovato in possesso di 553 grammi di hashish e marijuana, tenuto agli arresti domiciliari per 12 giorni e condannato in primo grado. Ora la corte d’Appello dell’Aquila lo ha assolto perché il fatto non sussiste. Parliamo di Luca Ranalli, 26 anni, di Pescina, finito nei guai nel 2012 dopo essere stato intercettato dai carabinieri e trovato in possesso di droga. Nella perquisizione gli fu contestato, insieme con altri due indagati che condividevano l’abitazione, il possesso di mezzo chilo di piante di canapa indiana. Il tribunale di Avezzano lo aveva scagionato dall’accusa del possesso della canapa indiana, ma non delle altre dosi di droga. In appello, Ranalli, si è rimesso alla decisione e la corte, presieduta dal giudice Aldo Manfredi, lo ha assolto. Ora potrebbe chiedere un risarcimento.