Cronaca

 

CODACONS ABRUZZO PRESENTA ESPOSTO A PROCURE

– In occasione della Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il Codacons ha presentato un esposto alla Procure della Repubblica di
L’Aquila, Pescara, Teramo e Chieti affinché si indaghi anche in Abruzzo sul fenomeno dello “sharenting”, ossia la pubblicazione incontrollata di foto
di minori sui social network da parte degli stessi genitori.“Da anni denunciamo alle autorità competenti le foto di bambine/ni pubblicate da persone
comuni, influencer e genitori vip sui social network in barba a tutte le disposizioni in tema di privacy dei minori, ma nessuno finora è mai
intervenuto – spiega il presidente Carlo Rienzi – Un fenomeno quello dello ‘sharenting’ estremamente pericoloso, perché le foto dei minori finiscono
senza alcun controllo sulle piattaforme dei social network e nonostante i bambini non possano esprimere il proprio consenso, e soprattutto col
rischio che le immagini finiscano nelle reti dei pedofili o siano utilizzate per fini illeciti.

avezzano tribunale

AVEZZANO: RICORSO RESPINTO

- Il Tar dell'Aquila, respinge il ricorso degli avvocati di Avezzano, che chiedevano al Ministero più personale per il Tribunale marsicano.
Ma l'Ordine forense non si arrende e annuncia ancora battaglia."Continueremo questa lotta",afferma il Presidente del Consiglio dell'Ordine "e
impugneremo la sentenza".Nel frattempo, si lavora anche per la proroga alla chiusura, prevista per il 31 dicembre 2024.

agenzia entrate

ABRUZZO: MAIL TRUFFA AGENZIA DELLE ENTRATE

- Inviano le mail all’indirizzo di posta e chiedono di collegarsi a un link per poter scaricare dei documenti. È questa la metodologia utilizzata per
una truffa virtuale che punta a svuotare i conti personali con pochi click. Sono migliaia le mail recapitate e le segnalazioni arrivate sulla truffa
messa in atto a nome dell’Agenzia delle Entrate. La tattica è sempre la stessa: si chiede di verificare un possibile errore nella comunicazione dei
propri redditi all’Agenzia delle Entrate e si chiede di accedere a un link che poi permette ai truffatori di mettere in atto il piano. La mail arriva
da un indirizzo di posta elettronica che non ha alcun legame con l’Agenzia delle Entrate come del resto tutta la truffa che sfrutta il nome dell’ente
per poter conquistare, almeno a primo impatto, la fiducia del destinatario del documento. Si ricorda che quando si ricevono mail, sms o altri tipi di
comunicazione come questa è bene non accedere a nessun link collegato e segnalare il tutto alla polizia postale.