Cronaca

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TERAMO: UCCISE IL PADRE CON 92 COLTELLATE

- Per un’ora e mezzo Francesco Di Rocco, si racconta in aula riannodando i fili della memoria: da quella sera in cui ha sferrato 92 coltellate al padre
perché «non ci ho visto più dopo una vita di violenze» agli ultimi trent’anni «che, mi creda, signor giudice, è come se fossi stato agli arresti domiciliari
con quel padre che non mi permetteva di fare niente». Il 50enne studente universitario fuori corso di veterinaria parla da imputato davanti ai giudici della
Corte d’assise, chiamati a giudicarlo per l’omicidio del padre Mario, 83enne capostazione in pensione, sin dalla prima confessione descritto come «padre
padrone». «Quella sera stavo guardando la televisione che avevo il permesso di vedere solo fino a mezzanotte», risponde alle domande del pm Monia Di Marco,
«lui con il suo solito modo imperioso mi ha detto di togliere gli adesivi dall’insalatiera. Gli ho detto finisco di vedere e lo faccio. È tornato una
seconda volta e mi ha urlato “levali subito, altrimenti tolgo la corrente e ti butto via di casa”. A quel punto non ho capito più niente. Dopo 45 anni di
violenze sono impazzito, ho capito che per lui non ero mai stato un figlio ma un oggetto». E allora la spinta a terra, il coltello preso dalla credenza e
quei 92 fendenti sferrati soprattutto al volto. «Ho preso il coltello per dargli una lezione», continua, «volevo fargli fare 3, 4 mesi di ospedale. Non
volevo uccidere».

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CHIETI: TRAGEDIA SFIORATA

- Finisce in Procura il caso del calciatore di 16 anni rimasto ferito da una finestra che gli è caduta addosso mentre si trovava nello spogliatoio del campo
sportivo di S. Anna, impianto dato in gestione alla FC Chieti 1922. I suoi genitori, hanno presentato una denuncia-querela a carico di ignoti, per il reato
di lesioni colpose e per tutti i reati ravvisabili in fase di indagine.Il fatto, ricostruito dettagliatamente nella denuncia querela, risale al 27 novembre
quando il ragazzo, che milita nella SSD Città di Chieti, terminato l’allenamento si trovava seduto sulla panca e si stava chinando per slacciarsi le scarpe
quando viene colpito violentemente alla testa da una finestra con il telaio di alluminio che si è staccata da circa 2 metri di altezza. Il vetro lo colpisce
alla testa e va in frantumi e lo feri' in vari punti del corpo.

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CHIETI: FALSI INCIDENTI

- Ben 132 indagati e 139 capi d’imputazione. Sono i grandi numeri dell’inchiesta della procura di Chieti sulla banda che, per più di 7 anni, ha organizzato
falsi incidenti stradali frodando le assicurazioni e intascando ricchi risarcimenti. Una banda, capeggiata da avvocati e medici, che non si faceva scrupoli
a ingaggiare indigenti pronti a trasformarsi in «attori» e a sopportare persino bastonate alle articolazioni per procurare fratture reali e mettere a segno
i raggiri.Un’indagine, quella coordinata dal pm Giancarlo Ciani, che è arrivata al capolinea in tempi brevi, se si considerano non solo la quantità di
persone coinvolte ma anche il gigantesco volume d’affari illegali, che supera il milione e mezzo di euro, e la valanga di falsi sinistri.