Cronaca

carcere

NERETO: MUORE IN CARCERE DENNY PRUSCINO

- E’ morto a Padova, a causa di un malore, subito dopo una partita di calcetto con gli altri detenuti. Denny Pruscino, stava scontando la pena massima per
l’omicidio del figlio Jason, avuto con l’allora moglie Katia Reginella, avvenuto nel giugno del 2011.Originario di Nereto, Denny Pruscino salì alle cronache
con l’omicidio del figlio Jason, che aveva meno di due mesi di vita.Dalla ricostruzione dei fatti l’indagato, tra il 23/24 giugno, innervosito dal pianto del
neonato, l’avrebbe sbattuto più volte contro il divano prima di farlo sparire. Nel quadro accusatorio degli investigatori è finita anche la madre di
Jason, Katia Reginella, condannata a 18 anni di reclusione.La coppia era già nota ai Servizi Sociali e i due figli precedenti erano stati dati in adozione
dal Tribunale dei Minori a causa dei maltrattamenti subiti, che avevano lasciato gravi menomazioni ai bambini.

carabinieri tre

TERAMO: RICATTI A LUCI ROSSE

- Adescava i clienti su uno dei siti d'incontri più utilizzati in rete per fissare con loro prestazioni sessuali a pagamento, o in alternativa della cocaina,
ma una volta a casa gli uomini venivano sequestrati e rapinati con la complicità del fidanzato. Si è concluso, ieri, a Teramo, il processo con un abbreviato
ed una doppia, dura, condanna per la coppia che, dallo scorso gennaio, era finita agli arresti domiciliari accusata di una lunga serie di reati. Si tratta di
L.T., un 33enne originario di Napoli, ora finito in carcere, e della sua fidanzata A.T.28 anni, residente a Controguerra, dove sono avvenuti i fatti. Il giudice
Marco Procaccini li ha condannati complessivamente a 19 anni e 6 mesi di reclusione. Nei loro confronti i reati contestati sono a vario titolo l'estorsione,
la rapina aggravata e il sequestro di persona in concorso, l'indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti, la guida senza patente e due
violazioni del foglio di via obbligatorio emessi dal questore.

finanza 02 controlli fiscali 3m13s rep 08

CHIETI: EVASIONE FISCALE

- Sono 16 le denunce della guardia di finanza di Chieti, per truffa ai danni delle agenzie del lavoro, frode fiscale e bancarotta fraudolenta, false
comunicazioni sociali emissioni di fatture per operazioni inesistenti per più di 1 milione di euro. La Tenenza di Ortona - con il coordinamento della procura
della Repubblica del Tribunale di Lanciano - ha scoperto che un gruppo degli indagati era solito ricercare società in crisi delle quali, tramite teste di
legno, acquistavano le quote e, variandone la sede, l’oggetto ed il capitale sociale, gradualmente, le conducevano al fallimento. Così facendo, secondo le
ipotesi di accuse, gli indagati sin dal 2018,si sono inseriti nella compagine di una società, ormai priva di una struttura aziendale, spostando la sede a San
Vito Chietino e tramite false manovre di bilancio, hanno aumentato fittiziamente il capitale sociale, così da creare l’immagine di un’azienda solida e,
pertanto, idonea a riscuotere credibilità finanziaria e, più in generale, sul mercato.