Politica

 

avezzano municipio

di G. D'orazio

Sembrerebbe strano (e forse è vero), che per le prossime elezioni amministrative al comune di Avezzano, alcuni trombati... E non solo, possano ritornare. Infatti, si vocifera, e i "rumors" spesso sono veritieri, che l'ex sindaco Gianni Di Pangrazio, appunto, sonoramente sconfitto alle ultime elezioni del 2017 da Gabriele De Angelis, stia concordando, tramite il suo amico, ex assessore provinciale e regionale Gianfranco Giuliante (ora appartenente alla Lega ed attuale presidente della TUA), per un suo sostegno al partito di Salvini, per rilanciarsi come candidato sindaco, o per proporre, eventualmente, una persona a lui vicina. Tale atteggiamento dell'ex primo cittadino Di Pangrazio (a processo per l'utilizzo delle auto blu), ricalca molto da vicino la vicenda in cui lo stesso "trattava" con il centrodestra, malgrado il fratello, Giuseppe Di Pangrazio, ricoprisse la carica di presidente del consiglio regionale (un flop!) e fosse iscritto, come lo è ancora oggi, al Partito Democratico. Insomma, se ciò fosse vero, si profilerebbe un'altra brutta figura, come quella alle ultime regionali, per l'ex presidente del consiglio.

vasto ospedale

Sono ormai quotidiani i disservizi sulla sanità che i cittadini abruzzesi sono costretti a vivere nelle strutture della regione, ma ciò che sta accadendo al distretto sanitario di Vasto non è più accettabile”.

Lo afferma il Consigliere regionale M5S e Presidente della Commissione Vigilanza Pietro Smargiassi, che prosegue: “Questa mattina mi sono recato per la terza volta, da utente, presso l'Ufficio scelta e revoca del medico al Distretto Sanitario di Vasto, e ho potuto constatare quanti problemi siano presenti. Parliamo di un ufficio composto da due medici, di cui uno è andato in pensione ad aprile e non è mai stato sostituito, e l'altro è in malattia. In questo momento i lavori vengono portati avanti da un terzo professionista, al quale vanno i miei ringraziamenti, che però la Asl deve andare a prendere con un autista a Casalbordino. Altro problema riguarda l'apertura dell'ufficio e l'ordine con cui gli utenti usufruiscono dei servizi. L'orario mattutino è dalle 8.30 alle 12.30, ma invece di normali prenotazioni, sono posti sul davanzale di una finestra 25 foglietti di carta con numeri scritti a penna, che sono terminati intorno alle ore 9.10. Chi arriva dopo è costretto a tornare a casa e dovrà riprovare la mattina seguente, con tutti i problemi che ne conseguono a livello spostamenti, costi e orari. Si tratta, di fatto, di una violazione dell'orario previsto, che non viene rispettato, oltre che di un metodo di lavoro palesemente inadeguato”.

“Vista la situazione di grave disagio e in qualità di Presidente della Commissione Vigilanza, ho contattato telefonicamente i vertici sanitari di Regione Abruzzo e della Asl Lanciano Vasto Chieti per spiegare ciò che stava succedendo. Non ho avuto alcuna risposta né dal Direttore Generale Thomas Schael, né dal Direttore Amministrativo Giulietta Capocasa, né dall'Assessore alla Sanità Nicoletta Verì”.

“Avrei voluto raccontare loro cosa sono costretti a vivere quotidianamente gli utenti del Distretto sanitario di Vasto, per riportare i vertici aziendali della Asl e l'Assessore a diretto contatto con la realtà. Li invito a recarsi, all'orario di apertura, presso l'Ufficio per vedere, con i loro occhi, cosa significhi avere a che fare con disagi così complessi. E ciò che succede qui, si replica in molte altre zone della regione, certificando le condizioni di enorme difficoltà in cui versa la nostra sanità. Questo non è ciò che meritano i vastesi e gli abruzzesi, che hanno diritto ad avere un servizio sanitario efficace ed efficiente in ogni zona della regione", conclude.

santangelo roberto

Forse a qualcuno è sfuggito che allo scadere dello scorso anno il governo a guida PD e M5S ha approvato una legge con la quale si introduce un’indennità per i presidenti di provincia”.
Infatti con la legge n. 157/2019” - ha spiegato Roberto Santangelo, vicepresidente vicario del Consiglio regionale (sopra). – “tra le altre disposizioni urgenti si stabilisce, a carico del bilancio della provincia, un compenso per i presidenti pari a quello percepito da un sindaco del comune capoluogo e in ogni caso non cumulabile con quella percepita in qualità di sindaco”.
La riforma degli enti locali avvenuta con la legge n. 56/2014, la cosiddetta ‘legge Delrio’, ha ridefinito non solo le funzioni in capo alle province ma anche le modalità di elezioni degli organi provinciali”, ha proseguito Santangelo.
La tanto sbandierata necessità di sopprimere le province trasferendo molte funzioni alle Regioni o alle città metropolitane si è tradotto con la necessità di rivedere gli assetti finanziari e di interventi con diverse misure di sostegno volte al conferimento delle risorse necessarie per l’esercizio delle funzioni fondamentali dell’ente provincia e adesso, con la conversione in legge con modificazioni del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, anche con l’indennità per i presidenti.”
Santangelo ha concluso: “Invito il governo Conte bis giallorosso a riflettere sul fatto se non sia più opportuno restituire alle province lo status di ente di primo livello con l’elezione diretta dei rappresentanti da parte dei cittadini, piuttosto che limitarsi ad introdurre la sola indennità per i presidente mentre i consiglieri dovrebbero continuare a svolgere le loro funzioni a titolo gratuito”.