Politica

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"È stata approvata all’unanimità, dal Consiglio comunale del 15 novembre
scorso, la mozione che riguardava le misure di sostegno all’acquisto dei
seggiolini antiabbandono, previsti dalla cosiddetta “Legge Meloni”
117/2018, entrata definitivamente in vigore il 7 novembre 2019.

Il documento di Fratelli d’Italia, oltre a ripercorrere le tappe della
approvazione della Legge, finalizzata a evitare il ripetersi di tragedie
familiari dovute all’abbandono dei minori nei veicoli, chiedeva al Comune
di essere parte integrante nella comunicazione e nella sensibilizzazione
degli obblighi scaturenti dalla normativa.

La mozione approvata impegna il Sindaco e la Giunta ad “assumere tutte le
determinazioni amministrative utili a sensibilizzare e a sostenere le
famiglie nell’acquisto dei suddetti sistemi antiabbandono e a promuovere
iniziative di massima divulgazione dei contenuti della Legge e degli
obblighi da essa previsti, affinché si prevengano episodi che potrebbero
avere conseguenze anche gravissime, legati al fenomeno degli abbandoni di
minori in auto per distrazione o amnesia dissociativa da parte dei
genitori.”

La mozione, emendata dalla maggioranza, è stata approvata all’unanimità
dal Consiglio comunale - affermano i due presentatori, i Consiglieri di FdI
Vincenzo Suriani e Francesco Prospero - proprio perché quando si parla di
famiglia e di sicurezza dei minori non ci possono essere contrasti politici
né schieramenti. Avremmo voluto che il Comune di Vasto, in linea con quanto
predisposto da altri Comuni virtuosi, come L’Aquila, prevedesse anche la
possibilità di dare un contributo alle famiglie numerose per l’acquisto di
seggiolini antiabbandono, da adesso obbligatori, ma rinviamo la questione
al prossimo bilancio. Di certo continueremo il nostro impegno a tutto campo
in favore delle famiglie e dei minori, sperando che anche le nostre
ulteriori proposte possano essere fatte proprie dal Consiglio comunale e
dalla Amministrazione di Vasto”.

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È per me inaccettabile che il Piano di riordino della rete ospedaliera di Regione Abruzzo sia arrivato agli organi di stampa prima ancora che ai Consiglieri regionali. Così è impossibile per noi poterlo studiare e presentare emendamenti per migliorarlo. È l'ennesima prova della totale improvvisazione politica di questo centro destra, che punta evidentemente a fare propaganda anche su un tema delicato come quello della sanità pubblica. Chi vuole risolvere veramente i problemi delle persone, segue l'iter canonico dell'approvazione del Piano, passando quindi dal Consiglio regionale per iniziare una discussione con lo scopo di approvare il testo migliore possibile. Invece, per la Giunta mal governata da Marsilio, le priorità si capovolgono: prima di fare il bene degli abruzzesi, arriva la necessità di fornire informazioni ai giornalisti e continuare questa campagna elettorale permanente, che non risparmia nemmeno il futuro della salute dei cittadini. La sola che riesco a comprendere è l'enorme imbarazzo dell'Assessore Verì a mettere a nostra disposizione il Piano perché, se confermato quanto ricostruito dalla stampa, saremmo davanti a un documento assolutamente impresentabile, che metterebbe in mostra il vuoto amministrativo che questo centro destra prova a coprire a suon di propaganda”. Lo afferma il Capogruppo M5S Sara Marcozzi (sopra), commentando la mancata presentazione al Consiglio regionale del Piano di riordino della rete ospedaliera, anticipato invece da organi di stampa.

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“La Giunta lenta che rallenta l’Abruzzo non riesce proprio a cambiare passo ed è ancora ferma al palo”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci (sopra). A darne ulteriore prova, sottolinea il consigliere, ex assessore al Bilancio, è la mancata approvazione del Documento di Economia e Finanza regionale (DEFR), atto fondamentale, in quanto principale strumento di programmazione della Regione, che contiene le linee sostanziali dell’azione di Governo, orienta le deliberazioni della Giunta Regionale e dell’Assemblea Legislativa e indica gli obiettivi della manovra di bilancio.

“Senza il DEFR non può partire la sessione di bilancio – ricorda Paolucci - Mai in passato si era arrivati a metà novembre senza l'approvazione in Giunta di questo fondamentale documento, neanche nel periodo in cui siamo stati costretti a gestire il riallineamento contabile rispetto ai ritardi ereditati nelle legislature precedenti. Infatti in situazioni di bilancio più complesse di oggi comunque il DEFR veniva approvato in Giunta di solito tra i mesi di settembre e ottobre, questo per consentire peraltro al Consiglio delle Autonomie Locali di esprimere il loro obbligatorio parere. Un ritardo enorme," ha ribadito Paolucci.