Politica

convegno on d eramo 1

Si è svolta lunedì 3 febbraio, nella sala convegni del comune di Avezzano, la preannunciata conferenza stampa della Lega, alla presenza dell'onorevole Luigi D'Eramo, segretario regionale, del consigliere regionale, sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante (che ha relazionato principalmente sulla sanità marsicana), nonché del vice segretario provinciale, Tiziano Genovesi, che oggi è stato nominato commissario per la provincia dell'Aquila, in un contesto di riorganizzazione del partito di Salvini. "Prima gli Italiani" è lo slogan che il segretario della Lega, Salvini, ha usato per le varie campagne politiche regionali e nazionali. Con "Prima gli Avezzanesi", ci riferiamo, nello specifico, alle elezioni comunali di Avezzano, della primavera del 2020, considerato che, come diverse volte abbiamo detto, Fratelli d'Italia dei vari Biondi, Marsilio e Liris, ha di fatto commissariato Avezzano in virtù di scelte "cervellotiche", visto che il nominato "terzetto" è stato il maggiore artefice della caduta della precedente amministrazione comunale. E non vorremmo che lo stesso errore fosse compiuto dalla Lega, che dovrebbe dare spazio alle forze politiche di Avezzano, da sempre aderenti ad essa, evitando di "caricarsi", per le prossime amministrative, personaggi, spesso "trombati" e non locali, che si sono aggregati al carro dei vincitori, considerato il successo, a livello nazionale, del partito di Matteo Salvini. Le comunali, però, sono ben altra cosa, e si rischia il flop, come alle ultime elezioni locali a Capistrello e a Trasacco, dove la Lega è stata assente. L'onorevole D'Eramo ha rinviato, ad una prossima riunione, la presentazione di un programma, in attesa anche dell'indicazione del candidato sindaco del centrodestra.

convegno on d eramo 2

 

 

paolucci silvio due

La maggioranza di centrodestra si avvia a produrre altri atti illegittimi per definire le postazioni di direttore sanitario e amministrativo alle Asl di Chieti e L’Aquila: le procedure partono pesantemente in ritardo e già viziate, perché fuori dall’iter che prevede la legge vigente”, durissimo il commento del capogruppo PD Silvio Paolucci sulla delibera approvata dall’esecutivo il 9 gennaio scorso, che di fatto ha sdoganato le procedure avviate dalla dirigenza delle due Asl per le nomine.

E’ necessario che il Ministero mandi i suoi ispettori per capire cosa sta accadendo e perché le ASL stanno adottando un percorso che è palesemente extra lege, avendo invece applicato la normativa in modo corretto per la nomina del direttore sanitario della Asl di Pescara e di L’Aquila, solo qualche mese fa – sottolinea l’ex assessore alla Sanità Paolucci – Dal canto nostro, chiederò lumi con un’interpellanza al Presidente della Regione su quello che già si prospetta come l’ennesimo pasticcio. Lo è, perché per la costituzione degli elenchi regionali propedeutici alla nomina dei due profili dirigenziali di Chieti e L’Aquila per cui oggi questa maggioranza avvia le procedure pubbliche, non bisogna fare altro che applicare la legge. Non essendo stati definiti con Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni gli specifici criteri di valutazione dei titoli formativi e professionali, scientifici e di carriera da indicare nell’avviso pubblico, infatti, la Regione o attinge a elenchi di altre regioni, oppure dovrà applicare le procedure previste dal decreto legislativo 502/1992. Sperperare risorse per fare avvisi pubblici finalizzati a formare elenchi regionali che non avranno efficacia alcuna è da irresponsabili. Non si può fare di testa propria come stanno facendo Marsilio e i suoi e non solo in sanità: i due bandi in questione non avranno futuro, perché ciò che ne consegue risulta inevitabilmente in contrasto con le disposizioni statali vigenti. La normativa è chiarissima e la Regione lo sa, perché è stata già applicata per la designazione del direttore sanitario della Asl di Pescara e L’Aquila. È paradossale il perdurare di questa situazione dove in alcune ASL (Teramo e Pescara) da mesi ormai, al fine di assicurare continuità al funzionamento gestionale aziendale, la Direzione generale è retta da un Direttore facente funzioni, in attesa del completamento delle procedure del Direttore pleno iure, mentre in altre manca la figura del Direttore Sanitario (Pescara) e di Direttore Amministrativo (Avezzano-Sulmona-L’Aquila), pur avendo gli strumenti sia legislativi che amministrativi a disposizione per ricostituire il plenum dei ruoli aziendali di vertice per garantire il regolare esercizio delle funzioni statutarie. Il danno procurato da questa inerzia è notevole e riguarda soprattutto le scelte prioritarie di organizzazione e funzionamento delle unità operative, laddove proprio in questa fase c'è sofferenza fra i professionisti sanitari che non hanno un interlocutore che abbia le competenze e possa assumere decisioni. Le Deliberazioni aziendali adottate in assenza del necessario parere del Direttore Sanitario, inoltre, sono illegittime poiché viziate da incompetenza, soprattutto per quegli atti che hanno valenza strettamente sanitaria, e viziate, a mio avviso, per eccesso di potere per gli atti discrezionali che hanno bisogno invece di competenza specifica. Già il settore è fermo da un anno sia sul fronte operativo che sulla programmazione, se si procederà così, non andrà avanti nemmeno per le cose ordinarie. Questa è la sanità ai tempi della maggioranza di centrodestra, con il ministero che richiama per la grave situazione finanziaria ma senza una governance aziendale definita per nessuna delle 4 aziende sanitarie. Davvero irresponsabili”.

Comunicato giunto in redazione, a firma di Silvio Paolucci (sopra),
Capogruppo Consiliare del Partito Democratico
Consiglio Regionale dell' Abruzzo.

marsilio marco

 

di G. D'Orazio

 Iniziano le fibrillazioni nei partiti, sia del centrosinistra (ormai ridotto ai minimi termini) che del centrodestra, dove la confusione regna sovrana, da parte della Lega e, in particolare, di Fratelli d'Italia, che di fatto è diventato un contenitore di "tutti a bordo", considerato che sia la Lega che Fratelli d'Italia, ad Avezzano non hanno una tradizione e rivendicano, a sproposito, visti i risultati nazionali (che non fanno testo alle amministrative, locali), la candidatura del primo cittadino che, a quanto pare, è stata già assegnata a Forza Italia, per una ripartizione di equilibri su base regionale. A Chieti, il candidato dovrebbe essere l'ex onorevole Fabrizio di Stefano, in quota Lega; a Celano, la candidatura del sindaco sarà, sicuramente espressa, dall'ex senatore Filippo Piccone. Nel capoluogo marsicano, la confusione è tangibile, soprattutto per la responsabilità del partito della Meloni, che non si capisce per quale motivo, mortificando i cittadini avezzanesi, ha indicato nell'ex sindaco di Trasacco, il candidato a primo cittadino di Avezzano, anche se non ci sono reali possibilità che tale proposta possa essere considerata (quindi, una presa in giro sia per lo stesso Quaglieri che per i cittadini avezzanesi chiamati al voto). E questo è l'effetto della politica di Fratelli d'Italia, che ha partorito, di fatto, un'Avezzano ridotta a frazione dell'Aquila.

 

 

biondi pierluigi