Politica

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Come riportato dagli organi di stampa, apprendo con soddisfazione la scelta da parte del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri di rimuovere la designazione alla Corte dei Conti regionale. Finalmente l'intera maggioranza si è decisa, con settimane di ritardo, a seguire posizione da noi indicata fin dall'inizio della discussione, dando ragione alle nostre considerazioni giuridiche e ai dubbi di legittimità che abbiamo sollevato in Consiglio regionale”.

Ad affermarlo è il Capogruppo M5S Sara Marcozzi (sopra), che prosegue: “Le modalità con cui è arrivata la designazione, infatti, lasciavano presagire, fin dal principio, la violazione dell'articolo 142 del Regolamento interno. Essendo quella alla Corte dei Conti una designazione, era obbligatorio il passaggio in Consiglio regionale, attraverso un voto palese dell'aula. Questa procedura non è stata però seguita dalla maggioranza, che ha invece utilizzato l'iter valido per le nomine, mischiando così due istituti giuridici nettamente distinti tra loro. Noi abbiamo segnalato immediatamente questa violazione e suggerito di revocare la designazione in autotutela. Stiamo parlando, è bene ricordarlo, di un ruolo da circa un milione di euro per i prossimi cinque anni, e i dubbi giuridici che abbiamo sollevato avrebbero potuto esporre Regione Abruzzo al serio rischio di ricorsi e richieste di risarcimento”.

È servita – conclude – la nostra ferma opposizione, ma adesso anche il Presidente del Consiglio Sospiri si è accodato alla nostra posizione sul tema. E questa è una buona notizia non tanto per il MoVimento 5 Stelle, ma principalmente per i cittadini abruzzesi e per i conti della nostra Regione che, almeno in questo caso, non correranno inutili rischi”.

emiciclo tre

"L'Assessore Mauro Febbo ieri ha trovato il tempo per rispondere alla mia nota sul Ciapi mentre, pur avendo concluso in mattinata i suoi impegni romani, non aveva ritenuto opportuno rientrare e dedicare del tempo ai lavoratori del Ciapi che protestavano in Consiglio regionale. L'Assessore ha dismesso i panni dell’urlatore, che ha avuto per cinque anni, per indossare da dieci mesi quelli del pavido: il suo atteggiamento è sempre più conigliesco. Resta l'eco delle sue promesse ai lavoratori e alle loro famiglie, quelle della campagna elettorale e quelle fatte a Luglio, quando era già Assessore, e annunciava di sondare ogni possibile soluzione per tutelare quelle persone che ieri lo aspettavano a Pescara.

È finito il tempo di scaricare le responsabilità sulle giunte precedenti, gli abruzzesi chiedono risposte a chi governa ora e registrano l'immobilismo che da 10 mesi la Regione vive".

mariani sandro

"Con 15 voti favorevoli dei Consiglieri di maggioranza è stato approvato dal Consiglio regionale oggi a Pescara, lo scioglimento della Fondazione per l'alta formazione (centro interaziendale addestramento professionale industria). Sono diverse le ombre politiche e di legittimità sulla decisione" Ha dichiarato Sandro Mariani (sopra), capogruppo di Abruzzo in Comune che ha sottolineato: "Il centro destra con l'Assessore Mauro Febbo a capo, ha per anni urlato nelle aule della Regione, continuando in campagna elettorale, di avere tutte le ricette per rilanciare la partecipata. Oggi (Febbo assente) la maggioranza ha deciso di staccare la spina senza nemmeno preoccuparsi di salvaguardare, ricollocandole, le maestranze presenti in Ciapi". "Le opposizioni si sono battute, argomentando perplessità e strade alternative, è stato anche consigliato di posticipare la decisione per permettere alla Giunta regionale di raggiungere un accordo con i lavoratori, ma la maggioranza - ha aggiunto Mariani - latitante sull'argomento da Luglio scorso, ha preferito la via dello scioglimento". "Il progetto di legge, infatti, arriva in Consiglio su proposta della Giunta regionale che lo aveva deliberato proprio ad inizio luglio 2019 anche qui in assenza dell'Assessore Febbo. Il 21 luglio nella conferenza capigruppo erano stati ricevuti i lavoratori di Ciapi e l'Assessore Febbo aveva garantito ogni azione per tutelare i dipendenti, dicendo che avrebbe esplorato ogni possibile soluzione. Oggi, ha preferito restare a Roma anziché assumersi le sue responsabilità". In conclusione per Mariani: "Una scelta politicamente miope perché la Regione rinuncia all'unico strumento per la formazione che possiede. Nulla di nuovo per un Governo regionale che in 10 mesi non ha prodotto una sola legge rilevante per l'Abruzzo".