Politica

mariani sandro

 

Prendo atto che il Consigliere D'Amario partecipa distrattamente ai Consigli regionali. In quella sede, infatti, ho avuto modo di spiegare la differenza, che conosco bene, tra fondazione e associazione Ciapi. I confusi sono semmai i Consiglieri di Forza Italia, non solo sulla vicenda in questione, ma più in generale sul ruolo del Consiglio regionale. Penso sia questa la causa del comunicato stampa diramato che ha tutto il sapore della sterile difesa d'ufficio.

Riguardo i toni, considerati da D'Amario non consoni ai luoghi, ricordo al Consigliere distratto che non spese una sola parola per difendere il bon ton istituzionale quando il suo collega D’ Annuntiis apostrofó Dino Pepe “l'assessore alle sagre e alle cantine".

A Giugno 2016 l'attuale Assessore Febbo dichiarava “la necessità di piani di salvaguardia finalizzati alla tutela delle professionalità maturate dal Ciapi”, per anni, lo ribadisco, ha teatralmente interpretato il ruolo di difensore agguerrito della partecipata. Oggi, la sua maggioranza liquida e chiude: questa la realtà dei fatti, questo il motivo per cui l’Assessore Febbo non ha il coraggio neppure mediaticamente di andare fino in fondo a spiegare questa vicenda e preferisce evidentemente la difesa d'ufficio di D'Amario.

"La realtà è una: il Ciapi lo avete chiuso voi", riferisce il consigliere regionale Sandro Mariani (sopra).

casini annamaria due

 

La Lega Sulmona, in una affollata riunione tenutasi di recente, alla

presenza del Consigliere Regionale Lega Antonietta La Porta, del
Coordinatore Provinciale Tiziano Genovesi, del Coordinatore Territoriale
Fabio Federico  e del Consigliere comunale Lega Roberta Salvati, ha deciso
di procedere con la presentazione di una   “*mozione di sfiducia*” *nei
confronti dell’amministrazione Casini (sopra), previa condivisione della stessa  con
le diverse anime del Centrodestra locale.

Lo spettacolo indecoroso cui i Cittadini, e non solo loro, assistono
quotidianamente grazie alla indolenza politica ed amministrativa che impera
in Città ormai da anni, ci fa vergognare e ci imbarazza oltremodo.

Le “truppe” gerosolimiane e dimasciane, ormai ridotte a drappelli di
soldati” senza comando ed in ritirata, con un uso sconsiderato e
privatistico delle Istituzioni locali e degli Enti collegati, hanno
trascinato la Città nel baratro, segnando senza tema di smentita uno dei
periodi più bui della storia della Città d’Ovidio.

La Lega Sulmona non si renderà in nessun modo complice di questo scempio,
fortemente intenzionata com’è a ridare decoro, dignità, luce e visibilità a
Sulmona ed ai suoi Cittadini.

Per questa ragione la strada unica da intraprendere è quella di portare
immediatamente al  voto Sulmona; unica speranza per restituirla, totalmente
bonificata, a Tutti coloro che l’hanno sempre amata e vista come il fiore
all’occhiello del Centro Abruzzo.

La lista dei fallimenti di questa Amministrazione è lunga e sarà oggetto di
ampia discussione se si arriverà in tempi brevi all’auspicata discussione
consiliare, altrimenti la Lega è pronta ad utilizzare qualsiasi strada
percorribile per arrivare a restituire la parola ai Cittadini che,
finalmente, potranno giudicare l’operato di questa sciagurata
amministrazione.


*Coordinamento cittadino Lega Sulmona*

pescara municipio 110812 rep 06

Convocazione immediata di un Tavolo tecnico interno al Comune per ricostruire la storia della bomba sociale esistente in via Ilaria Alpi, al civico 23, e per fissare lo stato attuale della situazione in punta di fatto con disposizione di eventuali approfondimenti tecnico-giuridici. Redazione di una relazione finale del lavoro del Tavolo da consegnare al Prefetto di Pescara Gerardina Basilicata con la richiesta della convocazione di una seduta urgente del Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza per definire in modo puntuale le misure da adottare per disinnescare quella bomba e liberare i residenti del quartiere da quella prigione di degrado, risse e paura. L’intera procedura andrà completata entro un mese, quando riconvocheremo la Commissione Sicurezza per verificare i risultati e le determinazioni scaturite da tale lavoro. È quanto deciso stamane nel corso della seduta della Commissione, alla presenza dei dirigenti comunali, oltre che dell’assessore alla Sicurezza Adelchi Sulpizio e degli stessi cittadini”. Lo ha ufficializzato il Presidente della Commissione Sicurezza del Territorio Armando Foschi al termine della riunione odierna, svoltasi alla presenza, tra gli altri, del Comandante della Polizia municipale Danilo Palestini, della dirigente del settore Ambiente Emilia Fino e del Capo di Gabinetto Guido Dezio.

La situazione in via Ilaria Alpi è assolutamente critica, una pentola a pressione innescata che rischia di saltare – ha rimarcato il Presidente Foschi – e, se possibile, dopo il sopralluogo della Commissione è persino peggiorata. Da quel giorno i residenti riferiscono di minacce ricevute attraverso il citofono per aver denunciato le condizioni di invivibilità della zona, di risse filmate col cellulare in cui addirittura un operaio intervenuto per lavori sulle linee idriche sarebbe stato aggredito da una donna extracomunitaria, abitante al civico 23, che lo accusava di voler chiudere il suo contatore. Dopo il sopralluogo, che ha fatto emergere anche una realtà di degrado strutturale dell’edificio, di proprietà privata, con un tetto in amianto che presenta fori e buchi, con una dispersione scontata delle particelle cancerogene nell’aria, e 24 appartamenti senza acqua, luce e gas, ritengo ci siano elementi a sufficienza per istituire un faldone che coinvolga anche Arta e vigili del fuoco”. Ma anche il Comune ha avviato i propri passi: “In realtà l’amministrazione ha già emesso due ordinanze – ha detto la dirigente Fino -: la prima nel 2017 a carico dei privati per chiedere la rimozione del tetto in amianto; la seconda nel 2018 un’ordinanza per la pubblica incolumità. Entrambe sono rimaste disattese e a questo punto potrebbe intervenire il Comune, per poi rivalersi sui privati, ma per la rimozione di 800metri quadrati di amianto servono risorse, oltre 100mila euro, con forti dubbi circa la possibilità di recuperare quelle somme”. “Resta che il problema va affrontato e risolto – ha aggiunto il Presidente Foschi -: grazie all’ordinanza anti-sovraffollamento firmata dal sindaco Masci, i vigili urbani hanno potuto eseguire il censimento all’interno degli appartamenti, su 24 alloggi ne restano 5 o 6 da verificare, e sappiamo che nello stabile sono presenti circa 130 extracomunitari che vivono in condizioni igienico-sanitarie impossibili”. “Per quanto riguarda lo stato dell’amianto presente sul tetto – ha spiegato il Comandante Palestini – occorre una valutazione che certifichi la sua condizione di pericolosità, giustificando un intervento forzoso d’urgenza. Vero è che ci sono abitazioni senza servizi minimi essenziali, abbiamo effettuato i controlli e, sulla base dei riscontri, abbiamo chiesto l’intervento formale di tutti i soggetti deputati, tra i quali il tecnico del Comune che deve valutare l’abitabilità degli alloggi, ovvero l’esistenza dei requisiti igienico-sanitari affinchè un appartamento sia abitato da persone e la situazione delle proprietà. A oggi manca il parere necessario dell’unico soggetto che può intervenire per sostanziare l’intervento del sindaco con carattere d’urgenza, ovvero la Asl che è già stata chiamata in causa. A oggi, comunque, via Ilaria Alpi è un sorvegliato speciale e le procedure stanno andando avanti, soprattutto per la questione dell’abitabilità che, se tolta, di fatto elimina anche le residenze”. “A questo punto, come ha confermato anche l’assessore Sulpizio, la strada da percorrere ci sembra tracciata – ha definito il Presidente Foschi -: ora verrà convocato un Tavolo tecnico interno del Comune per definire, nero su bianco, la storia passata e presente dello stabile di via Alpi 23, effettuando gli approfondimenti necessari circa le visure immobiliari dei singoli proprietari. Quindi verrà redatta una relazione che diventerà oggetto di una riunione urgente del Comitato prefettizio per l’Ordine pubblico e la sicurezza. Riteniamo che entro un mese massimo l’intera procedura dovrà essere stata completata per portare al Tavolo della Commissione i risultati e i provvedimenti che le Istituzioni decideranno di adottare e che presenteremo ai cittadini”.